“Considerato che il Comune di Firenze ha finalmente adottato nel Regolamento Urbanistico le zone di rischio e che queste interessano alcuni borghi molto popolati, il nostro ordine del giorno – spiega la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – chiedeva all’amministrazione: “di valutare efficaci azioni di tutela della popolazione esposta al rischio di disastro aereo, sia nel caso dell’attuale aeroporto che di quello futuro, che possano arrivare fino al sostanzioso ridimensionamento del traffico aereo […] oltre alla rinuncia al progetto del nuovo aeroporto e conseguente potenziamento dei collegamenti ferroviari fra Firenze e l’Aeroporto di Pisa”.
La bocciatura era scontata ma quello che è apparso ingiustificabile è l’arrampicarsi sugli specchi dei consiglieri PD che non sanno ormai cosa più inventarsi per contrastare le nostre argomentazioni.
Abbiamo assistito quindi all’equiparazione dell’inquinamento ambientale con il rischio di disastro aereo come se fossero la stessa cosa ma anche all’esternazione che “non c’è rischio perché la pista è mono-direzionale e passa in una zona meno densamente popolata di quella attuale”.
A parte il fatto che proprio mono-direzionale non può essere a causa dei dirottamenti dovuti al maltempo ma se ciò non bastasse, sulla rotta della pista considerata tanto sicura, si troverebbe una fabbrica di prodotti chimici, la Toscochimica, classificata al massimo grado di pericolosità della Direttiva Seveso che in caso di incidente aereo causerebbe un disastro ambientale di grandi proporzioni.
Rimaniamo quindi in attesa della decisione del Ministro e di poter leggere la relazione della Commissione VIA la cui pubblicazione è stata richiesta da tutti i consiglieri comunali del M5S – conclude Silvia Noferi – per poter capire se le prescrizioni in essa contenute possano essere realizzabili o meno”.
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