Marcello Nicchi assegna una sufficienza striminzita agli arbitri e ribadisce il suo punto di vista sulla regola della tripla sanzione (rigore, espulsione e squalifica) per un fallo che interrompe una chiara occasione da gol.
«È una norma assurda e da rivedere», dice il presidente dell'Aia, ospite oggi del seminario sulla legalità nello sport presso la scuola superiore di polizia. La questione è di stretta attualità dopo l'episodio-chiave del derby: Maarten Stekelenburg, portiere della Roma, stende Miro Klose e l'arbitro Bergonzi lo espelle, assegnando il rigore alla Lazio. La terza sanzione per il portiere olandese scatta oggi: una giornata di squalifica, come da regolamento. Secondo Pierluigi Collina, designatore degli arbitri Uefa, «sulla tripla sanzione vale la pena continuare a discutere». Ma la proposta di modifica al regolamento è già stata bocciata dall'Ifab. Quindi? «Le regole vanno accettate e applicate», chiosa Collina. E poco importa se, come fa notare Nicchi, «così si rovinano le partite, come è successo anche nel derby di Roma». Di certo, secondo capo delle 'giacchette nerè, nulla può essere imputato a Bergonzi, arbitro della sfida dell'Olimpico. «Si è comportato bene perchè ha solo applicato il regolamento. Ma è la regola che va rivista. Una penalizzazione in tre tempi non è nello spirito del gioco». Un altro tema scottante, in attesa che l'International Board decida se dare semaforo verde alla tecnologia, è quello dei gol fantasma. E Nicchi, dopo l'ammissione di colpa di una settimana fa seguito all'errore di Tagliavento sul caso Muntari, stavolta gonfia il petto. «Di solito non capita in una stagione intera di vedere un gol fantasma. Invece, nelle ultime due giornate ce ne sono stati ben tre. Direi che dopo Milan-Juve in questo weekend ci siamo presi una bella rivincita», dice alludendo alle decisioni corrette nel derby (gol di Borini) e in Lecce-Genoa (gol di Sculli). Tutto ciò basta per dare la sufficienza agli arbitri? Secondo Nicchi sì: «Dare voti agli arbitri in questi giorni è un pò complicato, ma non bisogna essere distruttivi. Sono capitati anche questo fine settimana alcuni episodi, ma direi che i direttori di gara hanno meritato un 6-». E pazienza se qualcuno, come il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, ha storto decisamente il naso dicendosi deluso da Nicchi e dal designatore Stefano Braschi: «È un problema suo -ribatte Nicchi-. Noi non ci occupiamo di chi protesta, il nostro dovere è andare in campo e dare il meglio. Poi, l'errore può sempre capitare». A Nicchi viene in soccorso Giancarlo Abete, presidente della Figc, che avverte il litigioso mondo del pallone: «Le polemiche arbitrali? Bisogna fare attenzione e cercare di non appesantire il clima, perchè questo potrebbe facilitare qualche errore di troppo». Le ultime due giornate sono state caratterizzate da numerosi errori e da polemiche. L'invito del n.1 di via Allegri, in vista dello sprint finale in campionato, è chiaro. «Da questa situazione se ne esce mantenendo serenità e professionalità. Il fatto che siano aumentate le tensioni è fisiologico perchè stiamo vivendo un periodo cruciale del campionato, ma attenti a non appesantire il clima». Gli arbitri, secondo Abete, «non vivono in un mondo tutto loro, non sono isolati». «Tra l'altro da parte della Figc c'è sempre la disponibilità a favorire più incontri con capitani, allenatori e dirigenti come quello di metà stagione. Però poi bisogna che tutti frequentino questi appuntamenti perchè notiamo anche alcune assenze...», è il messaggio di Abete rivolto a chi invoca più dialogo. Nella speranza che il calcio italiano abbia pagato il suo conto con i gol fantasma, almeno per quest'anno, resta sul tavolo la questione relativa all'uso della tecnologia e agli arbitri di porta. Sul primo tema l'Ifab concentra le sue attenzioni sui due sistemi che hanno superato l'esame dell'organismo nella riunione di sabato scorso a Londra: l'inglese Hawk-Eye (il cosiddetto 'occhio di falcò) e il tedesco GoalRef (il pallone col microchip). La decisione finale sarà presa sempre dall'Ifab in occasione della riunione straordinaria in programma a Kiev il 2 luglio, dopo la finale di Euro 2012. «Il calcio è fatto anche di errori ma certo sul gol fantasma la tecnologia può essere d'aiuto», è il punto di vista di Abete, che invece definisce «più complesso» il problema degli arbitri di porta. «Serve una scelta a medio e lungo termine, non una sperimentazione limitata nel tempo. Bisogna considerare gli aspetti organizzativi, basti pensare che solo in serie A servirebbero venti arbitri di porta per ciascuna giornata».
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