Il pm Ornella Galeotti, al processo di appello sulla comunità del Forteto, ha concluso, ieri, la requisitoria chiedendo la conferma della sentenza di primo grado.
Il 17 giugno 2015, il ‘guru’ e fondatore detto ‘il profeta’, Rodolfo Fiesoli, fu condannato a 17 anni e 6 mesi per violenza sessuale – anche su minorenni in affidamento -, maltrattamenti e violenza di gruppo. La richiesta di conferma della prima sentenza riguarda anche la condanna a 8 anni per l’ideologo del Forteto, Luigi Goffredi, e quelle per gli altri ‘fedelissimi’ di Fiesoli che ebbero condanne per maltrattamenti non inferiori a un anno (la maggior parte tra 3 e 7 anni). Su 23 imputati, i condannati furono 16. Al Forteto il tribunale dei Minori di Firenze ha affidato per una trentina di anni minorenni appartenenti a famiglie con forti disagi sociali. Secondo l’inchiesta, e gli episodi che vi sono ricostruiti, Fiesoli e altri avrebbero sottoposto a maltrattamenti i giovanissimi ospiti della comunità. Fiesoli, per l’accusa, avrebbe anche abusato sessualmente di alcuni loro. “Più che leggo la sentenza di primo grado, più mi convinco che era giusta”, ha detto ai giudici il pubblico ministero Galeotti, al termine della requisitoria in cui ha ripercorso la vicenda. Il pm, che affianca nel processo il sostituto pg Adolfo Sgambaro, ha sottolineato di rinunciare ad appellarsi nei casi di assoluzione decisi in primo grado, tranne la posizione di un’imputata assolta per prescrizione.
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