Originale protesta durante i lavori del consiglio regionale della Toscana per l'approvazione della legge elettorale, quando alla ripresa dei lavori pomeridiani, la seduta proseguirà in notturna, il gruppo di Fratelli d'Italia, con i consiglieri Donzelli, Marcheschi e Staccioli, ha consegnato ai colleghi d'aula una maschera che ritrae metà del viso del premier e segretario Pd Matteo Renzi e l'altra metà il coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini, protagonisti, secondo gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, di un accordo 'inciucio' per approvare la nuova legge che soddisferebbe le esigenze dei due partiti.
Per il consigliere regionale Fdi Paolo Marcheschi "oggi votiamo una legge elettorale che poco ha a che vedere con questo Consiglio e con questi partiti. Perche' chi la votera' ha la faccia del consigliere regionale, ma in realta' hanno una maschera dei veri mandanti, che sono Renzi e Verdini. Noi regaleremo questa maschera a tutti i consiglieri che avranno la coscienza di votare questa legge elettorale che tradisce gli elettori toscani, perche' devono confermare un accordo fatto a Roma di cui non sappiamo assolutamente i contenuti, fatto dai loro mandanti che sono Renzi e Verdini".
Per il capogruppo Fdi Giovanni Donzelli "non sappiamo se quello fra Renzi e Verdini sia un matrimonio di interessi o amore vero, lo vedremo strada facendo. Noi abbiamo scoperto che si trovano tanto bene insieme. Noi siamo un'altra cosa. A noi non piace questa nuova alleanza, noi vogliamo essere veramente alternativi al governo Renzi sia a Roma che in Toscana". Come forma di ostruzionismo i consiglieri Fdi hanno anche depositato circa 8 mila emendamenti e solo un migliaio, secondo quanto spiegato, sono stati 'scartati' perche' giudicati inammissibili alla discussione d'aula.
"Teniamo in ballo tutti e 7 mila emendamenti che sono stati ritenuti validi - ha detto Donzelli - se strada facendo ci saranno aperture alla possibilita' di rendere questa legge civile siamo disposti a ritirarli. Per ora non e' cosi' e si vuol mettere in piedi una legge in cui chi prende piu' voti prende meno eletti di chi invece ottiene meno voti" in base a soglie di sbarramento diversificate.
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