Continua ormai inesorabile il sacco della zona del Mercato centrale da parte dei commercianti stranieri, che con ristoranti etnici, minimarket che vendono dalle banane allo shampo, stanno inghiottendo quel poco che resta dell'autentica fiorentinità. A questo proposito raccogliamo lo sfogo di uno storico esercente di via Sant'Antonino - la strada che da piazza dell'Unità Italia arriva al cuore del mercato di San Lorenzo- Mario Zanobini, titolare dell'omonima enoteca, testimone del lento tramonto di una delle parti più caratteristiche di Firenze, diventata un suk senza anima. Ascoltiamolo.
Ormai siamo siamo abituati (ci hanno obbligati) a convivere e lavorare con altre culture, e tutto fila liscio fino a quando qualcuna di queste comunità, lentamente, silenziosamente ma inesorabilmente, prende il sopravvento e comincia a operare come fosse cosa a se stante, come facente parte di un'altra società. A questo punto nascono veri problemi che non sono quelli classici della criminalità o dell'intolleranza razziale, ma ben più subdoli come quelli di una lenta colonizzazione del territorio.
Ormai in via Sant'Antonino un negozio su tre è cinese. Vi è un ristorante che addirittura ha il menù scritto solo in cinese e lavora esclusivamente con cinesi che soggiornano in alberghi fantasma della zona. Come un tumore a cui la nostra democrazia nulla può, le metastasi si stanno spandendo in tutto il quartiere di San Lorenzo, trasformandolo in una chinatown.
Mario Zanobini
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