Harakiri - il suicidio all’orientale - adesso ha un sinonimo inglese: Brexit. Il suicidio all’occidentale. Non è stato semplice farlo, c’è voluto del fegato, ma i britannici sono dei duri, un popolo orgoglioso, superiore. Grazie all’harakiri referendario sono riusciti a rendere quella che per estensione è la settima isola del mondo, quanto più simile possibile alla prima: la Groenlandia. Un enorme Niente.
Del resto i sudditi di Sua Maestà hanno sempre amato distinguersi per eccentriche peculiarità: a partire da una religione fai-da-te, l’anglicana, unico (inutile) esempio mondiale di cesaropapismo; passando per unità di misura incomprensibili; fino ad arrivare alla mia preferita, apoteosi della volontà - fine a sé stessa - di andare controcorrente: la demenziale guida a sinistra.
L’esito referendario è l’ulteriore conferma dell’urticante altergia che caratterizza gli abitanti della Perfida Albione. Non era necessario cari amici Brit, ci bastavano le prove forniteci finora.
Mentre scrivo arriva da oltre Manica la notizia che…ci hanno ripensato. Vogliono un nuovo referendum; sorry ci siamo sbagliati, riprendeteci please. E’ bastato un venerdì nero - come non se ne vedevano dal 1929 quando gli Stati Uniti sono implosi - per far sgonfiare i petti di questi palloncini in giubba rossa.
Se non avessero danneggiato mezzo mondo farebbero quasi tenerezza. Meritano una dura lezione, invece. Spietata. Magari stavolta imparano qualcosa. Fosse solo il Brexit il problema. Molti mali che affliggono il pianeta sono un gentile lascito della loro pluri secolare talassocrazia.
In oriente hanno condotto per decenni il cd. “Grande Gioco”, la partita a scacchi per il dominio asiatico, a cui dobbiamo il dramma afgano; in medio oriente hanno spadroneggiato a lungo, generando infiniti conflitti che, una volta fatte le valigie, sono esplosi in tutta la loro dirompente forza distruttiva. Durante la guerra anglo-boera hanno avuto un lampo di genio, creando il primo Lager della Storia. I motivi d’orgoglio patrio, insomma, non mancano.
Noi unionisti che dobbiamo accontentarci di popolare il Continente, diamo prova di carattere adesso; che paghino un pesante dazio doganale, i neo extracomunitari.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo; ama la Storia, che approfondisce insieme a Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in diretta ogni lunedì alle ore 21 su TVR Più (Canale 13 Digitale Terrestre), e Black Baccara in onda su Radio Rosa tutti i mercoledì dalle 17 alle 19.
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