Di seguito il programma degli eventi organizzati dal Teatro della Toscana per luglio 2016.
Continua al Castello dell’Acciaiolo Shakespeare Shaker la rassegna dedicata al Bardo nel 400° anniversario della sua morte. Romeo e Giulietta è il debutto della prima produzione del Teatro della Toscana con gli allievi di un proprio corso di formazione, Gabriele Lavia legge-commenta Otello e Macelleria Ettore accetta la sfida elisabettiana con Amleto?
Il gruppo di Carissimi padri…, il progetto partecipato che riflette sugli anni della belle époque, propone due appuntamenti con letture e musiche a Firenze, alle Murate, e a Scandicci, sempre al Castello dell’Acciaiolo.
Al Niccolini prosegue la quinta edizione di Spazi Armonici, la rassegna estiva dell’Orchestra Giovanile Italiana, evento della Scuola di Musica di Fiesole in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana.
Infine, ancora al Castello dell’Acciaiolo, all’interno di una rassegna estiva ‘cittadina’ di cui non ho ulteriori informazioni, La Compagnia delle Seggiole presenta la sua ‘storica’ Mandragola.
Questo il programma dettagliato:
SHAKESPEARE SHAKER
Shakespeare Shaker è la rassegna estiva, tra giugno e luglio, tra Firenze e Scandicci, che la Fondazione Teatro della Toscana dedica a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte.
Una riflessione su un teatro diverso, per non dire ‘nuovo’, che sia fortemente legato a comunità di spettatori.
da mercoledì 6 a lunedì 11 luglio | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
(6,7,8 e 11 luglio: ore 21; 9-10 luglio: ore 19)
Fondazione Teatro della Toscana
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
con gli Allievi del Corso di Formazione per attori “Orazio Costa” (in o.a.):
Filippo Lai / Sebastiano Spada Sansone
Davide Diamanti / Sebastiano Spada / Filippo Stefani Gregorio
Luca Pedron / Filippo Stefani Abramo
Francesco Grossi Benvolio
Lorenzo Volpe Tebaldo
Davide Diamanti / Athos Leonardi Principe
Maddalena Amorini / Beatrice Ceccherini / Marianna Coffari Donna Montecchi
Filippo Lai / Sebastiano Spada / Filippo Stefani Romeo
Maddalena Amorini / Beatrice Ceccherini / Marianna Coffari Madonna Capuleti
Ghennadi Gidari Paride
Laura Pinato / Erica Trinchera Nutrice
Alice Diodovich / Claudia L. Marino / Nadia Saragoni Giulietta
Davide Diamanti / Athos Leonardi / Luca Pedron Mercuzio
Francesco Argirò Frate Lorenzo
scene e costumi Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola in collaborazione con Fondazione Cerratelli
adattamento e coordinamento Pier Paolo Pacini
Romeo e Giulietta nella suggestiva messa in scena degli allievi del primo Corso Biennale di Formazione per Attori ‘Orazio Costa’ coordinati da Pier Paolo Pacini e di cui si può seguirne l’evoluzione dietro le quinte con l’hashtag sui Social #PlayingwithRomeoeGiulietta.
Un profondo e intenso lavoro sui temi della tragedia shakespeariana, l’amore, la gestione dei conflitti, l’amicizia, fatto con entusiasmo, onestà, umiltà e consapevolezza dai 18 allievi del primo anno del biennio della scuola della Fondazione Teatro della Toscana. Questo all’interno di un progetto didattico che ha come obiettivo la formazione di attori di parola, in grado cioè di avere le capacità tecniche per recitare e interpretare un testo, senza certo escludere il fondamentale lavoro sul corpo, sull’immaginazione e sulla creatività interpretativa, che anzi sono esaltate dallo studio del Metodo Mimico di Orazio Costa.
Tre differenti cast, con attori sempre in scena su un palco a più livelli, si alternano nelle recite degli inestinguibili odi familiari, lo sferragliare delle spade, l’enfasi e il lirismo sentimentale senza paragoni dei sussurri d’amore di Romeo e Giulietta, il ballo intrecciato del caso e della malasorte, il sinistro operare dei veleni, le morti incrociate degli amanti. L’amore eleva le anime in cielo e la morte trascina i corpi sottoterra: il contrasto portante che rende il dramma sempre tragicamente attuale è quello tra un amore assoluto, di una purezza che proprio la sua brevità e il suo destino di morte rendono totale, e un odio altrettanto assoluto, in quanto cieco, in quanto ormai immemore delle ragioni della sua nascita.
Una prova non facile che gli allievi attori hanno affrontato con impegno e serietà, perseveranza e generosità, mettendo in gioco ognuno le proprie caratteristiche e i personali talenti, senza però mai dimenticare di fare parte di un gruppo.
Per cui, citando Shakespeare: “Ecco quello che la nostra scena vi offrirà in due ore. Se ascolterete con pazienza, la nostra fatica cercherà di compensare qualche mancanza”.
venerdì 15 luglio, ore 21.15 | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Fondazione Teatro della Toscana
Gabriele Lavia in
OTELLO
Lettura-commento
Una tragedia ‘privata’, una parabola che parla di gelosia, scontro di civiltà, di razzismo ed emarginazione. Ma Otello è anche, grazie all’arcana creazione shakespeariana di un personaggio come Iago, l’inquietante cronaca di un malvagio condizionamento psichico, nel ritratto di un’Italia esotica e proverbialmente passionale.
Il fascino di quella che è, non senza ragione, una delle opere più famose di Shakespeare, consiste in buona parte proprio nella sua perfetta bipolarità, nel suo fatale strutturarsi attorno a due caratteri o, per dir meglio, a due enigmi esistenziali tanto diversi quanto complementari.
Gabriele Lavia, dopo gli allestimenti scenici del ‘75 (fu il suo debutto nella regia teatrale) e del ‘95, pensa a Otello come a una tragedia della mente, coi suoi fantasmi e i suoi simulacri, tragedia di anime reiette e dannate: da un lato il ‘Negro Otello’, discriminato antropologicamente come razza inferiore, mostruosa, bestiale, culturalmente come barbaro, metafisicamente come non eletto, privo di anima, creatura infernale, diavolo; dall’altro il ‘Bianco Iago’, a sua volta discriminato socialmente per gli insuccessi nella sua vita militare, moralmente represso, vittima di un puritanesimo eccessivo che proietta sul Moro tutto il ‘peggio’ che si porta dentro, con tormento.
Otello diventa così il dramma dell’Io diviso che vive con dolore la sua doppia identità di barbaro e di civilizzato. Otello è statuario, quasi totemico, alterna toni maestosi a impennate selvagge nei trasporti amorosi, la sua gelosia si rintana sotto il letto, plagiato da Iago, un groviglio di strazianti contraddizioni, che riesce nel difficile esercizio di rendere la fragile patetica credulità del ‘diverso’.
mercoledì 20 luglio ore 21.15 | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
TrentoSpettacoli
in coproduzione con E45 Fringe Napoli Teatro Festival 2013 – Fondazione Campania dei Festival
AMLETO?
uno spettacolo di Compagnia Macelleria ETTORE _ teatro al kg
con Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso
disegno luci Alice Colla
organizzazione Daniele Filosi
testo e regia Carmen Giordano
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | La Corte Ospitale – Rubiera | ArTè – Teatro Stabile di Innovazione di Orvieto | Torre dell’Acquedotto – Cusano Milanino | Spazio Off – Trento
Bisogna cantare e stare allegri. Tutto andrà.
Amleto è una domanda che nasce dalla visione di uno spettro. Lo spettro è il momento in cui guardiamo dentro noi stessi. Una pausa del tempo, un frattempo, un buio. Ci sbatte in faccia quello che possiamo essere. Noi sappiamo quello che siamo, non sappiamo quello che possiamo essere. Amleto è soggetto e oggetto della domanda, come ognuno di noi. Per tutti c’è un mistero nella realtà.
Macelleria Ettore accetta la sfida elisabettiana. Due attori in uno spazio nudo provano Amleto. Sprofondano nel testo, squarciano scene, scavano immagini e prendono derive sorprendenti. Due vite alla prova. Amleto e Ofelia, interpretati da Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso. Essere e non essere. Attori e personaggi. Ombre che si fanno da specchio, identità inconsistenti. Il confronto è un dialogo al buio. Le parole affiorano come bagliori estemporanei. I piani si confondono, come vita e teatro. Cercano di accordare l’azione alla parola e il pensiero all’azione nel tentativo di tendere lo specchio alla natura.
Fare accadere il teatro come un incidente. Amleto? È una ricerca nella sottrazione di artifici: voci nude, corpi esposti, buio, luci, ombre. Un’esperienza semplice e misteriosa. La vita si riversa in scena per lasciare una traccia, un’eco di sé. Ofelia e Amleto provano parti della tragedia. Ma qui la tragedia è la vita reale. Con una trama da costruire. E un epilogo da inventare. L’originale shakespeariano vive di pochi cenni, rare suggestioni a sancire la distanza siderale tra due anime disanimate. L’alba non è mai giorno, la notte comanda.
Il montaggio è nella testa dello spettatore. Ognuno trova un pezzo di sé. L’eco di una domanda cui non ha risposto. Un’azione sviscerata dal pensiero e non agita. Un ricordo che ha il sapore dell’allucinazione. Uno spettro pesa sul cuore. Il resto è silenzio.
Prezzi e informazioni
Gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia
Romeo e Giulietta | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 10€ - Ridotto 8€
Otello | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 15€ - Ridotto 12€
Amleto? | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 10€ - Ridotto 8€
Riduzioni: residenti Comune di Scandicci – possessori di ICard e eduCard (ad esclusione di Lear 8/15 giugno e Amleto 18 giugno), over 60, under 26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Pergola Card.
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
I biglietti sono acquistabili anche presso tutti i punti vendita del circuito regionale Box Office e online.
Biglietteria serale sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
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