''Ho confermato alla Commissione di avere subito pressioni, di natura prevalentemente politica, ma non solo. Non ci fu 'una' telefonata, ma una serie di telefonate, di avvertimenti, perché non si pronunciasse nemmeno il nome del Forteto.
Non ho mai ricevuto così tante pressioni. L'incontro di oggi ha confermato la 'forza' del Forteto e sono molto contento di aver fatto quella trasmissione. Anzi, in autunno credo che ci occuperemo di nuovo di questo caso''. Lo ha dichiarato il giornalista Bruno Vespa, conduttore del programma tv "Porta a Porta" su Raiuno, al termine dell'audizione svolta dalla Commissione d'inchiesta regionale sulla comunità del Forteto di Vicchio del Mugello (Firenze), presieduta da Paolo Bambagioni (Pd).
Vespa si occupò della vicenda in una puntata di "Porta a Porta" nel 2001, dopo la condanna subita dalla cooperativa agricola, guidata da Rodolfo Fiesoli, da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo.
''È di grande conforto vedere forze politiche, che poi legittimamente si combattono, con posizioni ed interessi diversi, unite su un fatto così grave - ha affermato Vespa - È abbastanza straordinario che solo nel 2011 si sia deciso di intervenire. Come mai non si è fatta prima la commissione d'inchiesta? Siamo in presenza di due persone condannate in via definitiva per violenze sui minori nella stessa struttura cui lo Stato affidava i bambini''.
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