Il Meyer investe sulla dermatologia. Grazie all’attivazione di un laser tecnologicamente all’avanguardia, l’Ospedale pediatrico fiorentino è adesso in grado di dare risposta a tutti quei piccoli pazienti che, finora, per veder risolvere il loro problema cutaneo, erano costretti a rivolgersi a strutture private presenti sul territorio oppure ad andare fuori regione. Il laser a colorante pulsato, acquistato grazie al sostegno della Fondazione, è entrato in funzione per la prima volta lo scorso gennaio e le prossime sedute ambulatoriali sono già in programma. Tra le prime pazienti a beneficiare della nuova tecnologia, una bambina di due anni curata per una vistosa macchia “vinosa” sul volto: il trattamento di questa malformazione capillare congenita, se iniziato precocemente, produce risultati migliori rispetto alle terapie eseguite nell’età adulta. Il laser, considerato di importanza strategica per un ospedale multi-specialistico quale è il Meyer, è in grado di curare tutte le alterazioni vascolari cutanee e le cicatrici di formazione recente che hanno un impatto estetico notevole perché sono arrossate e ipertrofiche. Il macchinario lavora sulla “macchia” da trattare in modo intelligente e mirato: è infatti in grado di riconoscere la parte cromatica del sangue ed è in grado di chiudere i vasi interessati, ripristinando la formazione di un circolo vascolare corretto. È inoltre dotato di un meccanismo di refrigerazione cutanea che riduce quella sensazione di calore che può risultare dolorosa per i bambini. I primi dieci pazienti trattati saranno ora sottoposti a nuove sedute continuative, ripetute nel tempo fino al raggiungimento dell’obiettivo estetico. In parallelo è stato attivato anche un percorso in sala operatoria per i casi più complessi che necessitano di una sedazione.
Il potenziamento della Dermatologia del Meyer non riguarda solo l’aspetto squisitamente tecnologico: negli ultimi anni, una equipe di professionisti ha lavorato per sviluppare questa specialistica dell’Ospedale pediatrico, sviluppando il fronte della multidisciplinarietà per dare risposte a una casistica sempre più complessa. Anche i numeri fotografano un’attività in forte espansione: le viste ambulatoriali sono passate da 2800 nel 2014 a più di 4300 nel 2018 ed è anche gli accessi al Day Hospital sono stati triplicati. Sul fronte della multidisciplinarietà, la sinergia tra diversi professionisti che operano all’interno dell’Ospedale ha permesso l’apertura di settori ultra-specialistici che vedono i dermatologi collaborare in staff. Se le anomalie vascolari sono seguite in collaborazione con la chirurgia plastica, le dermatiti atopiche gravi sono trattate in collaborazione con l’allergologia e l’immunologia; l’acne grave cicatriziale vede il coinvolgimento anche della ginecologia e dell’endocrinologia; le malattie auto-immuni cutanee sono affrontate al meglio con la collaborazione della reumatologia e quelle genetiche rare sono seguite insieme alla genetica, la neurologia e l’oculistica, mentre la diagnostica strumentale cutanea passa dalla radiologia.
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