Dovrà scontare una condanna a 3 anni e 4 mesi, tanti quanti ne aveva chiesti il pm Christine von Borries, Marcello Zuinisi, 49 anni, da tempo proclamatosi ''paladino'' dei rom con l''Associazione ''Nazione-rom''.
Lo ha deciso il giudice Barbara Bilosi al termine del processo dove Zuinisi era accusato, tra l'altro, di diffamazione e calunnie nei confronti dell'allora presidente di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, di alcuni ferrovieri e di un agente della polfer.
La vicenda risale al luglio 2015 quando, dopo un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Firenze, venne deciso di sistemare delle transenne in testa ai binari della Stazione di Santa Maria Novella, in modo da consentire l'accesso a quell'area ai passeggeri muniti di biglietto, cercando così di porre un freno ai borseggi e ai finti facchini. Zuinisi subito iniziò ad accusare Ferrovie e il Comitato di aver preso questa misura "discriminate e razzista contro il popolo rom", per impedire l'accesso lungo i binari.
Durante una protesta alla stazione se la prese con l'allora presidente di Rfi, Michele Mario Elia, e con i ferrovieri presenti accusandoli di lavorare per uno (l'ad Mauro Moretti) sotto processo per strage. Nonostante le assicurazioni avute (le transenne riguardavano tutti e non solo i rom), Zuinisi rafforzò le accuse mettendole nero su bianco in un lunghissimo comunicato inviato alle autorità pubbliche e ai giornali.
Il giudice, davanti al quale hanno risposto dal tavolo dei testimoni anche il sindaco Dario Nardella e oggi l'ex prefetto di Firenze Luigi Varatta, ha chiuso l'istruttoria e, dopo circa un'ora di camera di consiglio, ha letto la sentenza. Stabilita anche una provvisionale per Elia e per Rfi, rispettivamente di 5.000 ciascuno.
Zuinisi, nel 2014, era già stato condannato a un anno e mezzo per aver tentato la scalata all'Opera nomadi di Firenze, autoproclamandosi presidente della stessa senza averne titolo. Subito dopo aveva creato all'Associazione Nazione rom. (ANSA).
Riceviamo e pubblichiamo intergalmente quanto inviatoci da Marcello Zunisi in data 13 luglio 2017
Lo scrivente, Zuinisi Marcello, legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom, esercita diritto di replica relativamente all'articolo da voi diffuso, sulla condanna penale a 3,4 anni di carcere e cinque anni di interdizione dai Pubblici Uffici, emessa dal Tribunale di Firenze nei miei confronti.
Secondo il dizionario dell'Accademia della Crusca i “paladini”, si dicono anche in modo basso “i contadini, che colla pala vanno ricogliendo per le strade il concio, e la spazzatura”. In effetti, di concio e spazzatura a Firenze c'è ne tanta: le strade del centro puzzano di piscio ed a volte di escrementi umani. Ovunque bivacchi, persone che dormono per la strada, mendicanti che chiedono le elemosina in Via Calzaioli, al Duomo, in Piazza Signoria, alla Stazione di SM Novella: sono gli effetti della povertà, sono gli “accattoni”, termine caro a Pier Paolo Pasolini.
Rom, Sinti, Caminanti (RSC) sono, nella stragrande maggioranza dei 12 milioni di persone presenti in Europa, estremamente poveri. Devono ancora riprendersi dagli effetti del tentato sterminio etnico messo in atto dal razzismo divenuto Stato negli anni '30 del '900 gli effetti del fascismo e del nazismo. Questo Olocausto, si chiama Porrajmos e non è mai stato riconosciuto dallo Stato Italiano.
Il processo dove sono imputato è un processo politico: la condanna inflittami dal Giudice Barbara Bilosi, su richiesta del Pm Christine Von Borries, è una condanna politica. Emblematiche le parole usate dal Magistrato nella sua riquisitoria “infangò le istituzioni, si può dire di tutto, ma non che l'Italia non sia accogliente”. Condanna per diffamazione calunnia nei confronti del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, del Sindaco Dario Nardella, del Prefetto Luigi Varratta, del Questore Raffaele Micillo, dell' Amministratore Delegato alla Sicurezza Fs Michele Mario Elia. Condanna per aver scritto, nel luglio del 2014: “nella Stazione Fs di Santa Maria Novella si sono attuate politiche di razzismo e pulizia etnica nei confronti di RSC”.
L'avvocato che mi ha difeso si chiama Gianni Mannucci. Nel novembre del 2011, ha beneficiato di una formazione professionale, insieme ad altri 19 avvocati, da parte del Consiglio d'Europa. La richiesta di una protezione giuridica una mia precisa richiesta, alla Giurista Sarah Barton, in un incontro avvenuto a Strasburgo nell'aprile del 2011, presso ECRI la Commissione Europea per l'eliminazione di razzismo ed intolleranza. Il difensore, nel corso della sua requisitoria, ha ricordato come l'Italia, in questi anni, abbia subito plurime condanne dal Consiglio d'Europa e dal Cerd - Onu “per trattamenti disumani e degradanti” riservati agli immigrati. Secondo autorevoli centri di ricerca l’Italia è la maglia nera in Europa: l’85% degli autoctoni è razzista e nutre aperta ostilità verso RSC.
RSC fanno paura perchè poveri: eppure, dieci milioni autoctoni, vivono in condizione di estrema povertà. Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza di Firenze, il Sindaco Dario Nardella, le Ferrovie, pensano che la povertà si combatte cacciando poveri, i mendicanti, e RSC dalle città e dalle stazioni, mettendo barriere, telecamere, esercito e polizia nelle strade. Una politica di securitate.
L'Avvocato Gianni Mannucci ha raccontato di aver difeso, nel corso del 2014, 40 cittadini RSC raggiunti da fogli di via emessi dalle autorità fiorentine. Unico testimone a difesa, è stato il direttore del Contact Center Unar dott. Paolo Ferrari. Unar è Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, posto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri: “nel 2014 ho ricevuto decine di segnalazioni da parte di Zuinisi per fatti accaduti dentro la Stazione di Sm Novella. Il nostro ufficio può solo segnalare ad OSCAD ovvero l'Osservatorio per la Sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell'Interno. Non abbiamo poteri ”, sono le sue parole pronunciate in aula.
Attendiamo le motivazioni del Giudice per presentare ricorso e chiedere la piena assoluzione alla Corte di Appello. La povertà non si combatte con le armi. Vi invitiamo sabato 15 luglio, alle ore 9.00, al primo Congresso del Consiglio Nazionale RSC. Si terrà a Roma Capitale, Campidoglio, Sala Protomoteca: un evento patrocinato dalla Commissione Europea. Si discuterà del “programma di liberazione dal razzismo, dalla marginalità e dall'esclusione sociale”
Marcello Zuinisi
legale rappresentante
Associazione Nazione Rom
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