Stasera i Maghi di Ozzy in concerto all'Hard Rock Cafe Firenze

Maghi di Ozzy - Bio. Gioia per la festa, comunicare, è sempre stata una ricchezza, perché porta ad affermare se stessi nell’etere. Musica è comunicazione, Paolo Ciacci (Ozzy per gli amici), autore dei testi e di molte melodie, lo ripete spesso sui palchi. Ozzy non si sente un leader, poiché il leader ha bisogno di seguaci, lui vuole condividere l’emozione con le persone che gli stanno davanti e si vede dalle continue scene, che instaura con il pubblico. Da poco la band si è riformata dalle ceneri di un'altra che ha fatto molti concerti in giro per la Toscana. Il cantante e il suo chitarrista Maycol si rinnovano con un batterista professionista e un bassista veterano/surfista/californiano, con cui hanno formato una famiglia e si sente nel loro sound l’unità, la compattezza, l’espressione senza mezzi termini. Cantano 18 pezzi autoprodotti rigorosamente in Italiano con sonorità che spaziano dal folk al Rock. Sicuramente “l’animale” spicca fra tutti, come un inno, contro tutte le oppressioni di natura mediatica familiare o amorosa che siano.  Si percepisce però, in ognuno dei singoli, un frammento di vita che parla con la parte più intima di noi, quella parte che ha un grande potenziale, quella parte che è spesso soppressa dagli esempi sbagliati della società, ma che questa musica riesce a illuminare. A breve altri frammenti di melodica alchimia! “In generale credevo che il rock fosse morto, "poppizzato" o schiacciato dalle mode americane, surclassato dai ritmi hip hop e rap, in virtù di una più odierna e frenetica capacità comunicativa, invece mi sono ricreduto, la vita ha sempre i suoi ritmi, così come il cuore, così come il rock con tutte le sue sfaccettature ha scandito per decenni le giornate di chi voleva vivere, le giornate a pieno”. I maghi di Ozzy sono una band particolare, o li odi o li ami, ma senz'altro in una delle sue canzoni trovi uno spunto di felicità, uno di riflessione e uno di motivazione . . . al ballo.  18 pezzi rigorosamente in Italiano che suonano rock un po’ punk un po’ folk, perchè ogni testo attira a sé una sfumatura melodica che è parte integrante del focus che vuole trasmettere. Il pubblico per ora risponde bene, trenta concerti in un anno da nord all’Italia centrale, quasi incredulo che qualcuno torni a trattare con il rock dilemmi di sostanza evolutiva, consapevolezze decisionali e prese di coscienza, cose che un tempo si sentivano anche in quello che doveva essere il più grande mezzo d’informazione di massa ovvero la tv, mentre oggi rimane solo un mezzo per pilotare le vendite. Quindi fuori dal divano e seguite questi amici musicisti, sicuramente vi ritroverete rinforzati a cantare i loro ritornelli, come quello dell'ANIMALE, primo singolo estratto dall’album "HO PERSO L'EDEN" nel quale il testo parla di una rivoluzione interiore, per reagire, alle varie oppressioni che spesso gli schemi della società ci impongono. Il Rock è sempre là, per fortuna, come il sole, le nuvole per un attimo lo possono oscurare, ma al di sopra c'è sempre, come fonte di pura energia!