Alle tante difficolta' del momento, in particolare ai bisogni dei giovani, ''in cui il disagio comincia in eta' sempre piu' precoce, e la famiglia, non riconosciuta quale cellula basilare della societa''', ma anche al ''dramma delle carceri, le cui condizioni di vita impediscono di farne luoghi non solo di espiazione ma anche di riscatto e di rieducazione'', deve rispondere ''con intelligenza, onesta' e coerenza la politica, ai vari livelli della convivenza civile''. Lo ha detto l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nel corso del Te Deum celebrato ieri sera nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Betori, che sul problema delle carceri ha ricordato che ''ne sono segno tragico i suicidi che anche quest'anno hanno funestato la vita carceraria sul nostro territorio'', ha quindi ribadito che ''la crisi della politica non puo' tradursi in un allontanamento da essa''. Anzi, ''al contrario'', questo esige ''l'impegno di quanti sono pronti a viverla come un servizio alla comunita' civile, con riferimenti chiari e lineari alla promozione integrale della persona e del bene comune - ha concluso -, per una convivenza armonica e solidale, particolarmente attenta alle situazioni di poverta' e alla ricerca della pace. Per i cristiani tutto cio' ha come fondamento Dio stesso''.
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