«Il provvedimento del Comune di Firenze, ed anche le motivazioni addotte dal Tar regionale nelle due sentenze emesse di recente confermano la scarsa conoscenza delle nostre istituzioni in materia di gestione delle imprese alberghiere». Lo afferma in una nota Federalberghi Toscana, a margine della audizione in Consiglio regionale della Toscana svoltasi oggi sui criteri di definizione dell'elenco dei comuni turistici che la legge nazionale autorizzerebbe ad introdurre l'imposta di soggiorno. «Le motivazioni frettolosamente addotte dal Tar - prosegue Federalberghi - riferite soprattutto ai tempi di versamento nelle casse comunali della imposta riscossa, appaiono risibili rispetto alle evidenti violazioni compiute dalla amministrazione comunale di Firenze, che sono state ampiamente contestate anche da altri amministratori pubblici, regionali e provinciali». L'associazione esprime consenso per la proposta dell'assessore regionale al turismo, Cristina Scaletti, per la definizione dei comuni turistici, «così come richiamiamo le istituzioni al rispetto delle regole della rappresentanza delle parti sociali, determinata anche dal Dlgs nazionale, dove si chiede espressamente di consultare le associazioni dei titolare delle imprese ricettive. E vogliamo ricordare che giurisprudenza consolidata conferma che spetta ai titolari delle imprese scegliersi i propri rappresentanti, e non può essere che sia l'ente pubblico a scegliersi l'interlocutore, senza accertarne la rappresentatività».
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