La posizione di Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, si aggrava ogni ora di più. Le accuse sono tra le più infamanti per un uomo di mare. L’esame della scatola nera iniziato ieri è ancora in corso , solo ad analisi completata forse si saprà con certezza cosa sia effettivamente accaduto nella cabina di comando in quelle ultime decisive ore prima dell’abbandono della nave. Nel frattempo però la Procura sta indagando su una serie di telefonate tra la Capitaneria di porto di Livorno e Schettino che confermerebbero le pesanti responsabilità del Comandante, l’abbandono della nave in primis.
La prima delle telefonate risalirebbe alle 00,30 circa, dalla Capitaneria si continua a chiedere al Capitano di risalire a bordo e di riferire quanti passeggeri sono ancora a bordo e quali sono le loro condizioni. Il Comandante farfuglia, prima dice di essere ancora a bordo e che sta coordinando i soccorsi, poi invece si lascia sfuggire un “abbiamo abbandonato la nave, poi ancora “è tutto buio”. L’ufficiale della Capitaneria va su tutte le furie: “Vuole andare a casa comandante?” e insiste ancora “E’ un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l’abbandono della nave. Vada a bordo! Avanti , ci sono già dei cadaveri!”. “Quanti” chiede Schettino”; “Me lo deve dire lei Schettino!”. L’ufficiale è imperterrito nel ribadire l’ordine di risalire a bordo dalla prua. Ma il Comandante non è più messo piede sulla nave.
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