Il clima incandescente innescato dagli scontri tra No Tav e Forze dell'ordine in Val di Susa nella giornata di ieri riecheggia nelle aule di giustizia sul versante toscano dell'Alta Velocità.
Dopo ore di Camera di Consiglio, il processo di appello ha ribaltato la sentenza di primo grado con l'assoluzione del consorzio Cavet e di 27 persone condannate a vario titolo in primo grado. Il dispositivo della sentenza di assoluzione di tutti i 39 imputati nel procedimento per i danni ambientali durante i lavori alla galleria dell'Alta velocità ferroviaria tra Firenze e Bologna, nel Mugello, è stato letto nell'aula bunker di Firenze.
Cancellato anche il maxi-risarcimento da 150 milioni di euro disposto nella sentenza pronunciata il 3 marzo 2009. Confermate le assoluzioni della prima sentenza. Solo tre imputati dovranno risarcire danni a enti locali e associazioni per cifre assai più modeste.
Il processo riguardava i danni causati all'ambiente dalle imprese del Cavet eseguendo i lavori per la nuova ferrovia della Tav. In primo grado erano state inflitte pene da tre mesi a cinque anni per 27 imputati, più il maxi-risarcimento danni da 150 milioni al consorzio di società.
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