Claudio Morganti, europarlamentare nel gruppo “Europa della libertà e della democrazia”, ha oggi portato il caso della cooperativa agricola “Il Forteto” fino al Parlamento europeo, attraverso una interrogazione alla Commissione europea per far luce sui diversi punti oscuri della vicenda, concentrando la sua critica sulla provenienza dei finanziamenti elargiti alla comunità fondata da Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi. I due subirono una condanna per abusi sessuali e maltrattamenti già nel lontano 3 gennaio 1985, con una pena di due anni per Rodolfo Fiesoli e dieci mesi di reclusione per il suo socio Luigi Goffredi.
Queste le parole dell’eurodeputato: «Chiedo che la Commissione europea intervenga immediatamente sul caso a dir poco vergognoso del Forteto, sia perché sembrerebbe che questa comunità degli orrori abbia ricevuto finanziamenti provenienti da Fondi europei, sia perché ci troviamo di fronte ad una palese violazione dei diritti dei minori previsti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue».
«Secondo quanto stabilito dalla Commissione d’inchiesta regionale – afferma Morganti –, il Forteto ha goduto di numerosi finanziamenti pubblici, in parte anche provenienti da Fondi europei. L'Esecutivo europeo – chiosa Morganti – deve fare la propria parte, chiarendo se effettivamente ‘Il Forteto’ sia stato finanziato con fondi Ue, e se sì in quale entità e a che scopo».
L’europarlamentare chiede anche «quali misure intenda prendere la Commissione per far luce su questa situazione, che avrebbe richiesto un intervento più decisivo già da diverso tempo vista la drammatica condizione dei bambini abusati e di minori tuttora vittime di questi delinquenti. La Commissione europea non ritiene opportuno fare pressione sulle Istituzioni locali affinché si attivino per chiudere questo lager?».
Infine, Claudio Morganti ricorda che «gli affidamenti alla comunità degli orrori sono seguiti fino al 2009, nonostante la condanna ai vertici de "Il Forteto" già nel ’85 per maltrattamenti e vessazioni di carattere fisico, morale e sessuale e una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che, nel 2000, ha condannato l'Italia per l'affidamento al Forteto di due bambini figli di italiani emigrati in Belgio. Mi auguro che l’Esecutivo Ue faccia presto ed intervenga per difendere sia i testimoni che hanno deciso di denunciare sia chi è ancora vittima di questi abusi. Ricordo – termina – che solo qualche giorno fa, dopo il servizio de Le Iene, il fratello di uno dei testimoni è stato picchiato da alcuni membri della cooperativa».
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