Circa 30 lavori tra bronzi, legni e marmi appartenenti alla stagione più creativa dello sculture Armando Cheri saranno esposti a Fiesole in occasione della mostra “La materia avvertita”. L’esposizione, curata da Giovanni Faccenda, è ospitata nella Sala Costantini del Museo Archeologico (via Portigiani, 1) dall’1 agosto all’1 settembre 2013 – inaugurazione giovedì 1 ore 18 –. Cheri con le sue opere racconta la sua terra, la Barbagia: la grandezza della natura e la sua storia. Con la maestria delle sue mani riporta indietro nel tempo fino alle soglie dell’antica civiltà nuragica e, prendendo “per mano” lo spettatore e in compagnia delle sue opere, lo trascina in un volo che nelle vie del cielo conduce al Tempio del Bimbo Alato. Sculture che si presentano con forme dinamiche, sottili e leggere e rispecchiano le solide radici, perché è proprio dalla natura che prendono spunto. “L’intero percorso plastico di Cheri è scandito da una rilevante abilità manuale – spiega Faccenda -, che incontra la sua massima esaltazione ogniqualvolta l’artista si trovi al cospetto di una forma da rivelare. Che egli intuisca come un veggente quanto racchiuso in un blocco di marmo, nella materia grezza da modellare, oppure in certe sinuose forme di tronchi e radici tipici della sua Barbagia, è fatto, certo, singolare”.
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