Nella cooperativa agricola 'Il Forteto' "personale, contabilità, bilancio, finanza e controllo, tutte aree fondamentali per il sostegno del progetto di cambiamento" sono in realtà "controllate dai soci della comunità", ovvero "quelli a cui nemmeno la dura sentenza della Cassazione gli ha fatto chinare la testa". E' l'allarme lanciato da Gino Calamai, già socio fondatore e poi fra i testimoni dell'accusa nei confronti dei membri della comunità per minori disagiati al centro di un processo per maltrattamenti e abusi sessuali in cui insieme al 'guru' Rodolfo Fiesoli sono stati condannati numerosi adepti.
Calamai, presente oggi a una conferenza stampa in Consiglio regionale coi consiglieri Paolo Bambagioni (Pd), Andrea Quartini (M5s) e col presidente dell'associazione delle vittime Sergio Pietracito, chiede le dimissioni del cda che "rimane dipendente dalla maggioranza dei soci che fanno parte della comunita'", e il commissariamento della coop, invocando anche "un passo indietro" da parte delle associazioni di categoria. Quartini vede "un disegno per farle fallire la coop" messo in atto dai vecchi soci per cui "il commissariamento serve per tutelare la cooperativa, chi dice che serve per punirla dice una menzogna". (ANSA)
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