“Due anni di concertazioni per tornare alla pista di partenza. Quanto è costato, in termini di volume di affari e passeggeri perduti, il ritardo della Giunta nel prendere l’unica decisione possibile?”. Se lo chiede il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto), in seguito alla lettura della relazione dell’Enac pervenuta in Regione. L’Ente nazionale per l’aviazione civile, infatti, dichiara che l’unica strada percorribile è quella della pista parallela all’Autostrada, mentre l’ipotesi di quella obliqua non risolverebbe nessuno degli attuali problemi.
“Un risultato – commenta Locci - che era noto già da anni. Eppure Rossi, il Presidente del fare e dell’Avanti tutta, ha traccheggiato per metà legislatura, preso in ostaggio dai piccoli comuni della cintura urbana”.
“Nel frattempo – continua il consigliere – lo scalo di Bologna ha continuato a guadagnare sul nostro ritardo. Adesso nel conto della spesa dovremo mettere 75 milioni di euro – costo preventivato per realizzare la pista parallela, su cui dovrebbero intervenire in buona parte i privati – più altri 15 che la Regione ha impegnato per acquisire un pacchetto di quote in Adf, la società che gestisce l’Amerigo Vespucci”.
“In totale – conclude Locci - la spesa arriva a 90 milioni di euro, cifra piuttosto difficile da raggiungere di questi tempi, specialmente se si tratta di investire su un progetto gravato da plurimi veti incrociati. L’impressione è che la presentazione in pompa magna dello studio dell’Enac non sia altro che l’ultimo atto di una farsa durata anche troppo a lungo”.
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