In occasione della vendemmia 2018 l’Arma dei Carabinieri ha avviato una specifica attività di controllo nel settore, al fine di contrastare eventuali comportamenti illeciti nella raccolta, movimentazione e trasformazione delle uve e nella circolazione dei prodotti vitivinicoli ottenuti.
L’obiettivo è quello di garantire: la sicurezza alimentare e salubrità del vino; la provenienza del prodotto; la conformità dei processi di lavorazione e la qualità dei vini a denominazione toscani; nonché di prevenire e contrastare eventuali frodi in commercio.
La campagna di controlli coinvolge sia le strutture di specialità che territoriali dell’Arma, in particolare i Carabinieri Forestali, il Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL), il Nucleo Antisofisticazioni (NAS). I militari hanno effettuato, congiuntamente, verifiche in pieno campo durante la raccolta delle uve, in cantina durante la lavorazione e trasformazione del prodotto, su strada attraverso appositi posti di controllo disposti lungo strade ed autostrade della provincia di Firenze.
L'attività mira anche a prevenire e scongiurare tutte le operazioni fraudolente che il periodo di lavorazione delle uve consente, con il triplice obiettivo di tutelare il consumatore, il valore commerciale dei vini a denominazione di qualità della Toscana ed i tantissimi produttori vitivinicoli della Regione.
A causa delle avverse condizioni metereologiche, nella vendemmia 2017 era stato registrato un forte calo della produzione e per il 2018 si è stimato ugualmente un calo, anche se in misura più contenuta. La minore produttività dei vigneti, riscontrata negli ultimi anni, favorisce fenomeni fraudolenti che vedono coinvolti più operatori della filiera ed hanno ad oggetto l’impiego di vino sfuso e mosti dal minor prezzo, provenienti da altre aree geografiche d’Italia, al fine di colmare il divario fra la produzione reale ed il massimo potenziale previsto dai singoli disciplinari di produzione. In pratica, il servizio è stato finalizzato a prevenire l’immissione sul mercato di un vino che risulterebbe “certificato” solo sulla carta, perché non proveniente integralmente dall’area di produzione prevista da ciascun disciplinare, con conseguente frode a danno del consumatore, danno per i produttori onesti e deprezzamento dei vini a denominazione.
La campagna di controlli è solo all’inizio e proseguirà per tutta la stagione vitivinicola.
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