Le ultime due vittorie in Campionato della Fiorentina, a Cagliari e ieri al Franchi contro l'Udinese, stanno creando una netta inversione di tendenza nell'opinione di molti addetti ai lavori. Quella che per il 90% della stampa era una stagione assolutamente fallimentare, sta mutando in un'impresa degna della Decima Legione di Giulio Cesare.
I punti fatti in Campionato, con ancora tre gare da disputare, sono già più dello scorso, dove in panchina sedeva un certo Cesare Prandelli; il mercato estivo è stato eccellente, il neo-bomber Cerci sta oscurando la fama di Batistuta e di Toni; dal sei gennaio, una volta recuperati alcuni infortunati, la Fiorentina è divenuta una corazzata inaffondabile che ha perso solo due partite (contro Lazio e Milan).
Il sunto della “buona novella Viola”, in sostanza, sarebbe questo: abbiamo vissuto un inizio di stagione costellato di infortuni che hanno irrimediabilmente pregiudicato i risultati della Fiorentina, ma da quando il tecnico ha avuto a disposizione una rosa più ampia, tutto è cominciato a girare alla grande, compresi gli acquisti tanto criticati (inspiegabilmente lasciati in panchina o fatti accomodare in tribuna) e se si guarda la classifica da gennaio ad oggi saremmo lì a giocarcela per la Champions League.
Fatto: se si confrontano le presenze al Franchi è incontestabile che la media degli spettatori, rispetto all'anno scorso, è calata di alcune migliaia, se poi si contasse quanti degli aventi diritto si recano effettivamente allo stadio, le cifre diventano drammatiche, solo ieri contro i friulani mancavano all'appello 6.500 spettatori, ovvero più di uno su quattro (esattamente il 26,46%).
Fatto: il gioco espresso dai Viola non ha mai dimostrato organizzazione ed in molte partite ha offerto prestazioni da ufficio inchieste (ci sono molti che cercano di ricordare, invano, un tiro nello specchio della porta nella partita contro la Juventus, dello scorso 17 aprile, dove Buffon abbia dovuto spostarsi di 50 centimetri per raccogliere il pallone...).
Fatto: lo scorso anno, prima che scoppiasse il caso Prandelli (poi cacciato deliberatamente a fine stagione), i Gigliati occupavano stabilmente le posizioni Champions (fonti certe riferiscono che la stesse anche disputando...), quest'anno tale posizione è stata raggiunta solo nelle dichiarazioni estive del tecnico Sinisa Mihajlovic (a margine della sua presentazione in sala stampa).
Fatto: la Società agli occhi dei tifosi appare sempre più distante e disinteressata, ancora non sono stati svelati eventuali progetti per il futuro, si continua a parlare di mamme Ebe, rosiconi, mugellani, non si dà chiare risposte su quali siano le vere intenzioni per la prossima stagione, ma ci si limita a qualche dichiarazione, farcita di vedremo, valuteremo e considereremo, rilasciata in fretta e furia in mezzo di strada.
Questo ed altro hanno creato una preoccupante disaffezione che potrà essere rinsaldata solo attraverso risultati concreti.
Chi è a capo di una Società di calcio, in quanto padrone e finanziatore, ha il sacrosanto diritto di compiere le scelte che vuole, ma è altresì legittimo che i tifosi facciano le loro (di scelte) su quali siano state ci sono i numeri a parlare chiaro, ma si può sempre credere alla buona novella.
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