Alfredo Romeo, imprenditore campano, è stato arrestato dai carabinieri e dalla Gdf in relazione ad un episodio di corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Nei confronti di Romeo il gip del tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le autorità hanno inoltre disposto il sequestro patrimoniale di 100mila euro. Secondo gli inquirenti, si tratta del provento della corruzione di un dirigente della centrale acquisti della Pubblica amministrazione.
E l'inchiesta vede indagati anche l'imprenditore e facilitatore Carlo Russo, residente a Scandicci e perquisito nella giornata di ieri, e Tiziano Renzi, padre dell'ex premier. Infatti secondo il pm "sfruttando le relazioni esistenti tra Tiziano Renzi e Luigi Marroni", a.d. di Consip, "si facevano promettere indebitamente da Alfredo Romeo" soldi. Romeo, "che agiva previo concerto con Italo Bocchino, suo consulente", secondo l'accusa procurava "somme di denaro mensili" come compenso.
Ma il padre di Matteo Renzi non ci sta e attacca tramite il suo avvocato prima e dalla sua diretta voce in serata. "I fatti addebitati a Tiziano Renzi sono del tutto insussistenti, non avendo mai chiesto soldi, né alcun'altra utilità all'imprenditore Romeo e non avendo promesso alcuna forma di interessamento nei confronti di Luigi Marroni e della Consip, a favore del medesimo o di qualsiasi altro soggetto" dichiara l'avvocato Federico Bagattini, legale di Renzi, spiegando che il suo assistito ha "dato la disponibilità per rispondere all'interrogatorio".
"Alla luce delle notizie di stampa avverto la necessità di precisare quanto segue oltre alle considerazioni tecniche già esposte dal mio legale. Nessuno mi ha mai promesso soldi, né io ho chiesto alcunché. Ho 65 anni e non ho mai avuto un problema con la giustizia per una vita intera fino a due anni fa, quando sono stato indagato e poi archiviato dalla procura di Genova", afferma proprio Tiziano Renzi. "Confermo la mia fiducia nei confronti del sistema giudiziario italiano e della magistratura" e contrattacca. "Gli unici soldi che spero di ottenere sono quelli del risarcimento danni per gli attacchi vergognosi che ho dovuto subire in questi mesi. Sono contento del fatto che il 16 marzo finalmente inizieranno i processi contro chi mi ha diffamato", diceRenzi. "Non ho mai avuto un problema con la giustizia per una vita intera fino a due anni fa, quando sono stato indagato e poi archiviato dalla procura di Genova".
Nell'indagine oltre a Romeo, Russo e Renzi, risultano indagati il ministro dello sport Luca Lotti, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, e il comandante della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia.
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