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lunedì, 18 novembre 2013 - 22:46
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palazzo vecchio e sport

"Introdurre lo ius soli sportivo". La proposta del consigliere comunale Michele Pierguidi

"Gesto di civiltà, chi nasce in Italia è italiano"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Introdurre lo ius soli sportivo, questa è la proposta del consigliere comunale di Firenze Michele Pierguidi (Pd) che ha presentato una risoluzione sull'argomento all'assemblea di Palazzo Vecchio. “Sono un uomo di sport – dichiara Pierguidi illustrando l'iniziativa – e trovo sbagliato che un bambino di genitori senegalesi, ad esempio, nato a Firenze con codice fiscale D612 sia considerato extracomunitario. E' una problematica che va assolutamente regolamentata e l'introduzione dello ius soli sportivo sarebbe un segnale di civiltà”.

 

“La situazione attuale – spiega il consigliere Pd - è discriminante verso questi ragazzi e verso le loro famiglie oltre al fatto che una regolamentazione sarebbe di grande aiuto alle società sportive per gli ostacoli burocratici con cui convivono per il tesseramento di un minore extracomunitario dal calcio al basket, passando per la pallavolo e per ogni altro sport”.

 

"Diventa paradossale - spiega Pierguidi - come, in alcuni casi, per bambini o ragazzi che non sono mai stati nel paese di origine dei loro genitori serva, tra le altre documentazioni, anche la richiesta alla federazione straniera che ovviamente non trova traccia del tesserato nato in Italia". "Tutto questo - prosegue ancora Pierguidi - lascia un sentimento di rabbia e stupore sia nelle famiglie sia nelle società - continua il consigliere Pd - Questi ragazzi si sentono diversi dai nostri senza che abbiano nulla di diverso. Dobbiamo intervenire come istituzione per cambiare questa regola discriminante".

 

“L'Hockey su prato ad esempio – continua Pierguidi – ha già introdotto questa norma così come potrebbero fare le altre federazioni sportive riconosciute dal Coni avendo la facoltà di regolamentare le proprie discipline”. “La città di Firenze – prosegue l'esponente Pd – si faccia portavoce di questo messaggio di civiltà con le istituzioni sportive per far sì che si considerino italiani a tutti gli effetti, tutti quegli atleti nati in Italia da genitori stranieri”

 

 

 

 
 

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