Qualcuno che potrebbe aver avuto contrasti con la curia, o con enti religiosi, a causa di questioni non risolte o richieste non esaudite: potrebbe avere anche queste caratteristiche l'uomo che ha sparato con una pistola nel cortile della curia di Firenze ferendo don Paolo Brogi e minacciando il segretario dell'arcivescovo di Firenze, secondo un orientamento investigativo che ha preso forza oggi. Secondo quanto emerge, gli inquirenti si potrebbero orientare verso persone che avrebbero avuto contatti con l'arcidiocesi fiorentina, poi magari degenerati in pretese, o addirittura minacce, tali da azionare meccanismi di rivalsa. Oggi la polizia ha svolto controlli su una quindicina di uomini, di differente estrazione sociale e culturale. Alcuni avrebbero precedenti per minacce e si indaga se in alcuni casi possano stati esserci motivi specifici di avversione verso enti, uffici o persone legate alla curia. Tra le persone ascoltate ci sarebbero anche alcuni conducenti di taxi: nei pressi c'è infatti un'area di sosta per auto pubbliche; addirittura, secondo un'ipotesi, l'aggressore potrebbe essere giunto sul posto servendosi proprio di un taxi.
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