È stato annunciato oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio a Firenze, il progetto di restauro della Fontana del Nettuno in Piazza della Signoria, che verrà riportata al suo originario splendore grazie alla generosa donazione (1,5 milioni di euro nel triennio 2016-18) della Salvatore Ferragamo.
La maison fiorentina, uno dei nomi più rappresentativi del lusso Made in Italy, si è contraddistinta fin dalle sue origini per il costante dialogo con il mondo dell’arte e della cultura, parti integranti della storia e dell’immagine del marchio. Una relazione alimentata nel tempo anche attraverso un'intensa attività di mecenatismo, volta alla promozione culturale e alla salvaguardia del patrimonio artistico italiano e fiorentino in particolare. In quest'ottica si inseriscono la costituzione del Museo Salvatore Ferragamo, che spesso ospita opere d’arte provenienti dai musei fiorentini, ma anche l'ampia serie di attività culturali e didattiche organizzate dalla Fondazione Ferragamo, il sostegno offerto al Maggio Musicale Fiorentino e il finanziamento di importanti interventi di restauro, come quelli nel 1996 delle statue allegoriche sul Ponte Santa Trinita, nel 1998 della Colonna della Giustizia in Piazza Santa Trinita e quello di otto sale della Galleria degli Uffizi nel 2015.
Realizzata dallo scultore Bartolomeo Ammannati su commissione di Cosimo I de' Medici, la Fontana del Nettuno - il cui soggetto allude al dominio marittimo di Firenze nel Rinascimento - fu la prima fontana pubblica della città ed è oggi uno dei suoi simboli più conosciuti.
Il cantiere venne affidato a Bartolomeo Ammannati dopo un confronto che, col consenso del granduca, aveva portato ad una impegnativa competizione con altri artisti tra cui Benvenuto Cellini, Giambologna e Vincenzo Danti. Per realizzare la gigantesca statua del Nettuno fu utilizzato un blocco di marmo di straordinaria grandezza cavato a Carrara e si tamponò temporaneamente un arco della loggia de' Lanzi in modo da adibire lo spazio a laboratorio dei marmi.
I lavori si protrassero a lungo e sarà solo nel giugno del 1574 che si diede compimento all’assetto architettonico e decorativo della fontana così come progettato dall’Ammannati.
Non mancarono, tuttavia, critiche anche accese nei confronti dell’opera per cui, tra luogo comune e voce popolare, è stato trasformato il dio Nettuno nel "Biancone" ed è stato irriso in vario modo l'artista con la tipica arguzia fiorentina che sfocia nella battuta acre e immediata ("Ammannato, Ammannato, che bel marmo t'hai sprecato").
“Mi piace definire il nostro sostegno alle attività culturali di Firenze e il restauro di alcuni beni architettonici una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato e un ringraziamento della nostra famiglia alla città e all’intenso sodalizio creato da mio padre che prosegue tuttora - ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente del Gruppo Salvatore Ferragamo. - Tutto quello che abbiamo realizzato negli anni è dunque un modo per esprimere la nostra gratitudine a Firenze per quello che ci ha dato”.
“Siamo felici – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – di avere al nostro fianco una maison prestigiosa che ha a cuore la bellezza e la cultura di Firenze. Da tempo il Comune ricerca sponsor e partner pubblici o privati per collaborare e per difendere il grande patrimonio artistico della città. Lo strumento dell’Art Bonus, voluto dal Governo, è stato un passo avanti decisivo nello sviluppo di queste relazioni. Mi auguro che altre realtà importanti del nostro territorio possano seguire l’esempio virtuoso della Salvatore Ferragamo”.
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