Scoperto dalla guardia di finanza di Firenze un giro di fatture false per 75 milioni di euro, con una frode fiscale all'Iva per 8 milioni nel settore dei carburanti.I militari del comando provinciale delle fiamme gialle, a conclusione di un'indagine che ha permesso di accertare la presunta vasta frode fiscale, hanno eseguito questa mattina un decreto di sequestro preventivo, diretto e per equivalente, del valore di 8 milioni di euro nei confronti di 5 cooperative operanti nel settore dei trasporti e della logistica e di 7 rappresentanti legali e consiglieri di amministrazione.
Il provvedimento, richiesto dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio ed emesso dal gip del Tribunale del tribunale di Firenze Piergiorgio Ponticelli, ha già consentito di cautelare 11 conti correnti, disponibilità finanziarie per più di 170.000 euro, due furgoni, due motociclette, tre autovetture e un immobile.In particolare, i finanzieri, a seguito di alcune attività di verifica condotte alla fine del 2018 che avevano fatto emergere le prime ipotesi di reato, hanno eseguito, sotto la direzione della procura di Firenze, delle indagini di polizia giudiziaria nei confronti delle 5 cooperative, che hanno fatto emergere la presunta frode all'Iva nel settore dei carburanti.
Nello specifico, secondo le accuse, le cooperative, con sedi nel Fiorentino ma facenti capo a un consorzio di Pistoia, effettuavano ingenti acquisti di gasolio per autotrazione, che si sarebbero rivelati inesistenti, da un'altra società pratese, che consentivano di contabilizzare rilevanti crediti Iva, a fronte dei quali venivano emesse altrettante fittizie fatture di servizi di autotrasporto e consegna merci verso 6 società estere (in particolare ucraine), in esenzione di Iva poiché cessioni intra comunitarie.
Tutte le operazioni esaminate dalla guardia di finanza, che avrebbero permesso alle cooperative di utilizzare 8 milioni di euro di crediti Iva inesistenti a compensazione del debito Iva derivante da altre operazioni, sono state documentate da più di 75 milioni di euro di fatture ritenute false dagli inquirenti, non assistite da alcuna documentazione di supporto e risultate saldate finanziariamente da decine di fittizi contratti di cessione del credito.
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