“La legge che dovrebbe impedire l’edificazione nelle aree a rischio idraulico è stata violentata per permettere la realizzazione di impianti per la produzione di energia, stravolgendo la strategia green tanto reclamizzata dalla Regione”. L’accusa arriva dai consiglieri Marina Staccioli (Gruppo Misto) e Nicola Nascosti (Pdl).
“Si tratta del secondo attentato alla normativa post-Aulla, inserita nella finanziaria 2012 – spiegano i consiglieri – che avrebbe dovuto vietare le nuove costruzioni in aree alluvionali. La prima modifica è stata approvata lo scorso maggio, a 5 mesi dall’entrata in vigore, per permettere la realizzazione di impianti di raccolta e stoccaggio rifiuti o produzione energetica da fonti rinnovabili, in queste zone considerate a forte rischio”.
“Fu la cosiddetta norma Salva-Selvapiana – affermano Staccioli e Nascosti – da cui derivò il via libera all’impianto di termovalorizzazione in provincia di Firenze”.
“Adesso la Giunta ci riprova – aggiungono – nascondendo all’interno di una modifica alla legge finanziaria 2012 un piccolo avverbio che cambia l’intera normativa: se la variazione passasse apriremmo le porte a impianti alimentati da ogni tipo di combustibile, anche oli pesanti, non solo da fonti rinnovabili”.
“Auspichiamo che l’Aula approfondisca meglio questa questione – concludono Staccioli e Nascosti – valutando tutte le implicazioni del caso”.
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