Chiusura obbligatoria dalle 20 alle 6 nei giorni di venerdì, sabato e domenica degli esercizi di vendita al dettaglio del settore alimentare in piazza Santo Spirito, via Sant’Agostino, via Mazzetta, via Maffia, via Maggio, via delle Caldaie, Borgo Tegolaio e via del Presto di S. Martino: lo prevede l’ordinanza firmata oggi dal sindaco di Firenze, che entrerà in vigore domani, venerdì 18 settembre, fino al 15 ottobre.
L’atto vieta anche, in tutto il centro storico patrimonio mondiale Unesco, la vendita dalle 20 alle 6 delle bevande alcoliche in qualunque contenitore e la vendita, anche su area pubblica, la somministrazione e la vendita per asporto da parte dei somministratori di qualsiasi bevanda in contenitori di vetro, ad eccezione del servizio al tavolo nell’ambito delle sole attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché la detenzione di contenitori in vetro per qualsiasi tipo di bevanda.
Per chi non rispetta i divieti di vendita e di consumazione e l’obbligo di chiusura imposti dell’ordinanza sono previste multe che variano da un minimo di 400 a un massimo di 500 euro.
Il provvedimento del Sindaco è stato determinato a seguito delle proteste dei residenti di piazza Santo Spirito che sabato faranno una manifestazione contro la 'malamovida'. "Attraverso la chiusura dalle 20 in poi - ha spiegato Nardella - sarà più agevole effettuare i controlli di quei mini market che sono i principali soggetti di vendita e distribuzione di alcolici e super alcolici, uno dei problemi alla base della 'malamovida'.
Su via de' Neri, altra zona dove durante il giorno si accalcano centinaia di persone, Nardella ha spiegato che "ho dato mandato al comandante della polizia municipale Giacomo Tinella di predisporre una ordinanza analoga a quella che ho già firmato l'anno scorso sul divieto di bivacco sui marciapiedi, ma rafforzata dalle nuove misure del Covid perché c'è un effettivo rischio di assembramento. Sono due strumenti che spero siano efficaci ma che non devono però diventare misure punitive verso il mondo delle imprese perché oggi stiamo soffrendo moltissimo il tema del lavoro. Io non posso permettermi di emanare atti che ci facciano perdere altri posti di lavoro: vado incontro alle esigenze di decoro e quiete pubblica dei residenti ma lo farò sempre tenendo conto la priorità di questo momento della nostra città, quella di non far chiudere le imprese".
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