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Firenze, ok al bilancio di previsione 2017, l’Ass. Perra: “Saremo quelli che hanno abbassato le tasse”

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

“Da quando esiste questa consiliatura abbiamo fatto un percorso molto importante e complesso. Il bilancio di previsione che veniva approvato a luglio, viene ora approvato a gennaio.

Era un bilancio che non prevedeva accantonamenti, quest’anno accantoniamo, sottraendoli dalla disponibilità di spesa, 43milioni di euro, che arriveranno a 60 nel 2019. Stiamo recuperando in 30 anni 165milioni di euro, cioè 5,5milioni di euro all’anno. Ciò significa che abbiamo 50milioni in meno rispetto a quando io ho iniziato a fare il bilancio (50milioni equivale al bilancio del welfare). Il gettito della Tasi era 42milioni, abbiamo avuto i tagli il primo anno, poi la rimodulazione del fondo e alla fine del 2019 avremo 90milioni di euro in meno rispetto a quando siamo partiti". Così l'Assessore al Bilancio del Comune di Firenze Lorenzo Perra per l'approvazione del bilancio di previsione 2017 che ha avuto ieri l'ok del Consiglio comunale.
"Di fronte a questi numeri - ha continuato Perra - cosa abbiamo fatto? Abbiamo aumentato tasse e tariffe ai cittadini? No. Abbiamo tagliato i servizi ai cittadini? No. Abbiamo allargato la base imponibile, facendo pagare le stesse imposte e tasse a più persone. Lo abbiamo fatto per l’imposta di soggiorno, lo stiamo facendo per l’Imu e la Tari. Questo ci consente di non aumentare alcuna imposta: non chiediamo più soldi ai cittadini e alle imprese fiorentine, chiediamo i soldi a chi non pagava. Introduciamo nuove agevolazioni Imu e continueremo a farlo via via che avremo spazi di manovra. Noi saremo quelli che hanno abbassato le imposte, non quelli che le hanno aumentate. Abbiamo finito? No. Siamo a metà strada.
Cosa fare? La condizione politica italiana di economia stagnante (o di crescita lenta) e l’alta imposizione fiscale a bassa crescita dei salari ci suggeriscono che non possiamo e non vogliamo aumentare le aliquote o le tariffe. Parlo di aliquote e tariffe non del dato statistico della pressione fiscale. La lotta all’evasione è di sinistra e ci ha sempre distinto da altre forze politiche. Lo continueremo a fare. In secondo luogo, dobbiamo occuparci di più dei penultimi (senza abbandonare gli ultimi): dobbiamo riorganizzare la nostra spesa non solo per questioni di riduzione delle risorse, ma anche perché è mutata la crescita dei bisogni. La generazione dei 40enni fiorentini fra 30 anni, quando andrà in pensione, non avrà lasciato debiti e avrà pagato quelli della generazione precedente. Ma sarà numerosa e relativamente povera dal punto di vista pensionistico. Questo ci dice la dinamica demografica, imponendoci di adeguare la nostra spesa sociale. Infine, noi dobbiamo sostenere gli investimenti pubblici. Abbiamo provveduto a fare un’incredibile previsione di mole di investimenti, 500milioni tutti affidabili, a cui si aggiungeranno altri 200-250milioni che non abbiamo introdotto in questo bilancio (lo faremo alla prima variazione di bilancio per la linea 4 della tramvia e l’estensione della linea 2). Se utilizziamo il moltiplicatore investimenti/occupazione questo significa creare tra i 20 e i 30mila posti di lavoro in più. Questa generazione di amministratori lascerà, finanziandole, tre nuove linee tramviarie, tre nuove scuole e decine restaurate, 150 km di strade. E potrei continuare. Ma si deve fare di più e più velocemente. Non c’è più il patto di stabilità grazie all’intervento del governo, abbiamo compreso e attivato il codice degli appalti, siamo passati da 20milioni in media di investimenti annui con circa 150 gare per appalti, ad aver fatto alla fine di dicembre dello scorso anno 350 gare che ci consentiranno di spendere al di là della tramvia 80milioni di euro. Questo - ha concluso Perra - sarà il ritmo che terremo, forse moltiplicato per due, nei prossimi anni. In conclusione: il bilancio è incredibilmente più solido. Il percorso non è concluso. Lo faremo con lo stesso spirito e con lo stesso metodo con cui abbiamo iniziato. Adesso la sfida è rispondere ai bisogni sociali ed economici del domani”.

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