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sabato, 09 luglio 2011 - 12:46
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Strade

Aree pedonali, nuova pavimentazione in via Martelli

Non più asfalto ma pietre
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Non più asfalto ma pietre. Via Martelli, pedonalizzata nell'ottobre 2009, cambierà pavimentazione. La giunta comunale di Firenze, nell'ultima seduta, ha approvato i lavori, per un valore di oltre 800 mila euro. L'arredo urbano sarà invece ricompreso in un progetto complessivo che riguarderà le principali aree pedonali della città, comprese le ultime di piazza Pitti e via Tornabuoni, e che è stato affidato dal sindaco Matteo Renzi all'assessore alla cultura Giuliano da Empoli. I lavori di via Martelli dureranno 5 mesi e prevedono la demolizione dei marciapiedi e dell'attuale carreggiata e una nuova lastricatura in pietra forte albarese. I colori scelti virano dal grigio all'ocra. Questi lavori fanno parte dell'opera di riqualificazione complessiva della piazza dopo la pedonalizzazione che ha compreso anche l'installazione di dissuasori a scomparsa in via Martelli e in via Ricasoli, panchine in piazza Duomo e in piazza San Giovanni, fioriere, nonchè il ridimensionamento del parcheggi per taxi in via dell'Oriuolo. I progetti di arredo urbano inizialmente previsti per via Martelli sono stati sospesi in attesa del restyling generale delle aree pedonali che sarà coordinato e supervisionato dall'assessore da Empoli. «Le pedonalizzazioni - ha affermato da Empoli - sono soltanto l'inizio di un percorso che deve portare tutti, cittadini e turisti, a cambiare l'esperienza e la percezione del centro di Firenze. Chiudere porzioni dei città alle auto crea solo le condizioni minime di partenza, ovvero lo stop dei mezzi a motore, dell'inquinamento anche acustico, del caos. Una volta fatto questo, la sfida vera è quella di riempire questi luoghi di contenuti positivi. Piazza Pitti o piazza del Duomo non devono semplicemente essere 'luoghi senza macchinè, ma nuovi cuori pulsanti cittadini da fruire e vivere in maniera diversa». «Per esempio - ha continuato l'assessore - le strade del centro non devono diventare solo vie del lusso in termini commerciali o di ristoro. Occorre scoprire un nuovo lusso, nel senso pubblico e non privato del termine, ovvero il lusso dello spazio, del tempo, del silenzio, della qualità del suono e dell'ambiente».

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