La procura di Firenze ha chiesto pene fino a nove anni e mezzo di reclusione al processo che vede imputati i vertici della casa farmaceutica Menarini.
Le accuse sono, a vario titolo, evasione fiscale, riciclaggio e corruzione.
Le pene più alte chieste dai PM Luca Turco ed Ettore Squillace Greco sono per i figli del patron della Menarini, Alberto Aleotti, morto nel 2014: nove anni e mezzo per Lucia Aleotti e otto anni per Giovanni Aleotti. Per i loro collaboratori, Giovanni Cresci e Lucia Proietti, sono stati chiesti sei anni e otto mesi di reclusione. Un anno è stato chiesto per l'altro collaboratore. Per la moglie di Alberto Aleotti la richiesta è di due anni di reclusione.
"Le conclusioni dei PM sono consequenziali all'ipotesi accusatoria da essi sostenuta. Ad esse, secondo la dialettica processuale, seguiranno le ricostruzioni dei difensori, fermamente convinti che i fatti contestati assolutamente non sussistano". E quanto ha spiegato il collegio difensivo della famiglia Aleotti, composto dagli avvocati Alessandro Traversi, Roberto Cordeiro Guerra, Mario Casellato, Michela Vecchi, riguardo le richieste dei PM.
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