Resta in carcere Elona Kalesha, 36 anni, l'ex fidanzata del figlio dei coniugi Pasho, la coppia che scomparve nel 2015 e i cui resti sono stati trovati nei giorni scorsi in valigie abbandonate vicino al carcere di Sollicciano, a Firenze.
Il gip Angelo Antonio Pezzuti di Firenze ha convalidato il fermo del pm e stabilito la misura della custodia cautelare in carcere per la donna.
Elona Kalesha è accusata del duplice omicidio e di occultamento e vilipendio dei due cadaveri di Shpetim e Tauta Pasho.
Secondo quanto appreso, la decisione del giudice Pezzuti sarebbe stata presa condividendo in buona sostanza la linea del decreto di fermo del pm. Il gip, infatti, andando a convalidare il fermo e a ordinare la custodia cautelare in carcere, sarebbe rimasto convinto dal quadro indiziario raccolto a carico di Elona Kalesha nell'indagine dei carabinieri di Firenze.
Tra i punti su cui il gip concorderebbe con l'accusa ci sono le testimonianze dei condomini del palazzo di via Felice Fontana a Firenze. E' l'edificio nel quartiere di San Jacopino dove in un appartamento la coppia potrebbe esser stata uccisa ai primi di novembre del 2015.
Secondo i racconti, gli inquilini ricordano ancora oggi che dall'abitazione proveniva un odore nauseabondo e che avrebbero visto allontanarsi con una o più valigie una donna trentenne riconosciuta, appunto, come Elona Kalesha.
Intanto, ieri il Ris dei carabinieri, facendo un sopralluogo, ha repertato delle tracce che verranno esaminate in laboratorio per stabilire l'appartenenza e le caratteristiche.
L'indagine coordinata dal pm, Ornella Galeotti, della Procura della Repubblica di Firenze, non conosce soste neanche durante le festività di Natale. Gli investigatori starebbero cercando alcuni 'complici' perchè è molto difficile credere che una sola persona possa aver compiuto materialmente un duplice omicidio così efferato.
Tra i tanti interrogativi su cui stanno lavorando gli investigatori oltre che al luogo dove è avvenuto il delitto, anche la vicenda delle valige.
Quei 4 trolley che al momento del ritrovamento contenevano parti di corpi smembrati e in stato di saponificazione. E tra le tante tesi, prende sempre più corpo l'idea che i bagagli siano stati portati in quell'appezzamento di terreno alla periferia estrema di Firenze diverso tempo dopo il delitto e non cinque anni fa, quando sparirono inspiegabilmente i coniugi Pasho.
Ma qual'e' stato il deposito? La risposta ai Ris dei carabinieri.
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