Non è possibile recuperare dagli stipendi dei lavoratori di Palazzo Vecchio le somme che risulatano in eccesso del fondo integrativo per i salari dei dipendenti dell'ente pubblico, cresciuto troppo ed ingiustificatamente negli ultimi anni, secondo i rilievi del ministero delle Finanze e della Procura della Corte dei Conti.
È quanto stabilisce una sentenza del Tribunale di Firenze. A rivolgersi alla giustizia contro le determinazioni del Comune che, durante il mandato da sindaco di Matteo Renzi, aveva stabilito di effettuare il recupero dei soldi del fondo direttamente dalle buste paga di oltre 3500 addetti comunali, erano stati i sindacati Cgil, Uil, Usb e Cobas che hanno reso nota la decisione del giudice.
La pronuncia, spiegano le organizzazioni dei lavoratori, "a differenza di quanto sosteneva il Comune, dichiara inammissibile l'azione di recupero nei confronti dei singoli percettori (messa in mora); dichiara l'intangibilità degli atti di costituzione e di utilizzo dei fondi, stante la convalida delle disposizioni della contrattazione decentrata sino al 31/12/2012".
La sentenza, spiegano ancora i sindacati, si conclude fissando "l'obbligo di procedere al recupero dai fondi futuri, in caso di erogazioni indebite in violazione dei vincoli finanziari, anche attraverso forme di compensazione, cioè utilizzando forme di risparmio e razionalizzazione avvenute nell'ente".
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