di Christian Campigli - Il galateo (istituzionale) finisce al Colosseo. Dopo un inizio blando, anzi, proprio noioso, la campagna elettorale è entrata finalmente nel vivo. E si è spostata a Roma. A colpi di accuse, mosse a sorpresa e contromosse. Segno evidente di quanto la conquista di Palazzo Vecchio abbia un valore politico nazionale.
Ubaldo Bocci ieri ha incontrato, negli uffici della Lega (e non in quelli del ministero) il sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti Armando Siri. “Ci siamo soffermati a parlare dei nodi strutturali fondamentali, quali aeroporto, alta velocità e uscita autostradale. Il dossier Firenze deve essere al centro del tavolo nazionale.
Abbiamo concordato l'individuazione e l’allestimento di una roadmap che faccia il punto delle criticità, dei ritardi accumulati e che colleghi i vari snodi tra loro, per una Firenze competitiva e all'avanguardia.
Ed è proprio per costruire una visione all’altezza di Firenze che continuerò a dialogare con le istituzioni e con la politica nazionale”. Un po' come il bimbo preso in giro dai compagni di scuola che si rivolge al cugino più grande per essere difeso. Il candidato dei moderati si sente debole e allora chiede un aiuto ai vertici nazionali. Mossa più intelligente di quanto possa sembrare.
Ma nella capitale si è recato anche il primo cittadino Dario Nardella, che ha incontrato l'amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile (Ferrovie ha preferito declinare l'invito di Bocci). Nel corso del colloquio i due hanno condiviso l'opportunità di costituire un gruppo di lavoro tecnico congiunto.
Un team composto da Regione, Città Metropolitana, Comune e Rfi "per avviare la progettazione del servizio ferroviario suburbano fiorentino, ovvero la metropolitana di superficie che consentirà ai pendolari di usufruire di treni veloci e frequenti con fermate ogni 1.000-1.500 metri".
Al tavolo Nardella e Rfi hanno ribadito la volontà di andare avanti con la realizzazione del nodo fiorentino dell'alta velocità e della stazione Foster, secondo il project review già approvato, in cui e' prevista la realizzazione di un hub di interscambio treno, tram, bus, bici e auto.
A questo scopo il primo cittadino ha chiesto a Rfi "di progettare il collegamento-navetta tra le stazioni Foster e Santa Maria Novella, con eventuale fermata alla Fortezza da Basso", così da far diventare "le stazioni due poli di uno stesso sistema".
Secondo Nardella si è trattato di un incontro "estremamente positivo e concreto, che ci consente di procedere nella realizzazione del nodo fiorentino di alta velocità. Ora il governo smetta di litigare tenendo i cantieri fermi e la città”.
Nel frattempo, in aiuto al candidato del centrodestra, sta per arrivare un carico da novanta: Denis Verdini. E' Il Fatto Quotidiano che spiega perché il padre della nuova fiamma di Matteo Salvini ha detto addio al gruppo di Antonio Angelucci, padre padrone di Tosinvest (una società che gestisce numerose cliniche ospedaliere oltre ai quotidiani Il Tempo, Libero e Il Corriere di Umbria, Arezzo, Viterbo e Siena).
Al centro della scelta lo scarso feeling con il figlio di Angelucci e una scarsa libertà di manovra, anche economica, che avrebbe indotto The King of Pian dei Giullari a dire basta. Chi gli è vicino non esclude un suo ritorno in politica, proprio a fianco dell'amico di sempre, Silvio Berlusconi.
Per ora – conclude Il Fatto – “darà una mano all'ex renziano Ubaldo Bocci”.
Perché, come diceva Antonello Venditti nel 1991 “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
Christian Campigli
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