Una Leopolda sottotono, anzi una Maria Elena Boschi decisamente sotto le aspettative è quella che ha chiuso il sabato dei lavori dei renziani. Passata dalla gloria dei racconti delle gesta di Governo ai racconti "fantasiosi", a suo dire, che riguardano la sua famiglia nel crack di Banca Etruria, dove il padre era vice presidente ed il fratello minore del Ministro da neo laureato assunto come super-dirigente. Lei, attesissima, si è lamentata di come la stampa di questi giorni fosse quasi monopolizzata dal Salva Banche e da tutte le conseguenze che ha provocato. Quel suicidio. Si doveva parlare di altro secondo la bionda di Laterina. "Purtroppo tutti i problemi che ci sono stati in questi giorni hanno ottenuto l'effetto di non farci più parlare della legge di Stabilità. Dovremmo essere orgogliosi di questa legge. Ogni euro che investiamo in sicurezza reclama un euro in educazione e cultura". Al suo arrivo alla convention la Boschi, assente fino a qualche ora fa, è stata accolta da un grande applauso, a cui ha risposto dal palco. "Tornare alla Leopolda è come tornare a casa. Vi voglio bene e oggi ancora di più". Ricorda anche i tempi in cui era solo una delle tante ragazze che oggi lavorano per il buon funzionamento della kermesse dedicata al pensiero renziano. "Pensavo a tutti i volontari, ai ragazzi della segreteria dove ho cominciato anch'io: se la Leopolda funziona è grazie a loro e a loro va il mio grazie". La grande manifestazione di amore verso Matteo Renzi, ha visto il suo secondo giorno scorrere veloce. Aperto da Del Rio che ha lanciato Annarita Leonardi, la candidata sindaco di Platì (Reggio Calabria), un paese che da 10 anni non ha amministrazioni stabili e due sindaci uccisi dalla 'ndrangheta. Poi Madia, Poletti e Franceschini. Domani, attesissimo, Matteo Renzi che dovrà fare i conti con le contestazioni già annunciate.
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