Nove modi per semplificare la pubblicazione amministrazione, con la possibilità per ciascuno di suggerirne un decimo. La Regione Toscana ha iniziato a giugno un percorso di ascolto che ha coinvolto il mondo delle imprese e le associazioni di categoria. Un paio di settimane fa è stata avviata una consultazione on line, sulle pagine di Open Toscana, sulle nove misure individuate e ci sarà tempo fino al 9 novembre per dire la propria.
Le ricette sono presto raccontate. C'è la proposta di uniformare i modelli in uso nei vari Comuni per chiedere un permesso per costruire, l'avvio di una nuova attività o per richiedere autorizzazioni per lo scarico o l'uso di acque reflue. Viene lanciata l'idea di una piattaforma Suap regionale, ovvero lo sportello per le attività produttive. Altre misure riguardano linee interpretative comuni, la digitalizzazione delle procedure o un armadio on line condiviso dove conservare le certificazioni delle imprese in modo da non richiederle ogni volta per ogni nuovo appalto o committente. E poi ancora la condivisione dell'agenda dei controlli, la creazione un catasto unico degli impianti termici e norme più semplici per l'accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona.
Per l'assessore ai sistemi informativi e alla partecipazione Vittorio Bugli la semplificazione degli oneri amministrativi per le imprese è un tema che riguarda direttamente o indirettamente tutti. "La vitalità di un territorio è determinata infatti dalla vitalità del tessuto imprenditoriale – sottolinea -. Pertanto è essenziale rendere la vita più semplice alle imprese toscane che vogliono investire e ampliare la propria attività e incoraggiare così nuove attività a scegliere la Toscana per insediarsi".
Per raggiungere questo obiettivo, però, occorre ribaltare un approccio che in Italia ha portato spesso a introdurre misure e provvedimenti che si proponevano di semplificare e invece hanno finito col complicare la vita delle imprese. "Non è solo un problema di merito ma anche di metodo: se si vuole essere efficaci dobbiamo cominciare a fare le riforme non per le imprese ma con le imprese - spiega Bugli -. Certo il bisogno di tempi certi e rapidi da parte delle imprese può trovare risposte prima di tutto dalla modifica di norme nazionali. Ma qualcosa si può fare anche a livello di amministrazioni territoriali. Con il processo di partecipazione che abbiamo avviato noi ci stiamo provando. Il percorso di ascolto e confronto con le categorie e le imprese e successivamente la consultazione via web sono un esperimento che si inserisce in un approccio generale in cui crediamo molto e che risponde all'idea di una Pa aperta e collaborativa, di cui open.toscana.it , l'innovativa piattaforma tenuta a battesimo nelle scorse settimane, è l'interfaccia."
L'obiettivo del lavoro degli ultimi mesi è stato far emergere proposte e priorità di intervento realistiche e realizzabili in tempi brevi. Per partecipare alla consultazione on line è sufficiente collegarsi alla piattaforma http://open.toscana.it/web/partecipa, leggere le misure descritte ed esprimere un giudizio sintetico o articolato. Lo si potrà fare per tutte le misure proposte o solo su alcune.
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