Ampio il dibattito in Consiglio regionale della Toscana sulla legge contro la ludopatia. Il capogruppo Idv Marta Gazzarri ha sottolineato che ''siamo convinti che la dipendenza da gioco d'azzardo rappresenti oramai un allarme sociale, una dipendenza tossica, perche' in grado di distruggere intere famiglie. Questa legge innesca una lotta a questa nuova piaga sociale, grazie alla decisione della Corte Costituzionale che ci ha concesso uno spazio decisionale su un tema che sembrava riservato alla competenza nazionale''. Di ''buona legge'' ha parlato il capogruppo Fdi Giovanni Donzelli seocondo cui ''adesso andiamo oltre l'ipocrisia, l'intervento deve avvenire a livello nazionale per cercare di evitare che dietro a queste attivita' ci sia il riciclo di denaro della malavita organizzata''. Perplessita' e' stata espressa dal consigliere Gabriele Chiurli (Gruppo misto), anche se ha definito ''l'impegno preso giusto e l'atto condivisibile''. Soddisfazione anche da parte del capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo perche' ''la legge rispecchia le esigenze sentite sul territorio, stiamo parlando di una patologia che sta diventando sempre piu' preoccupante''. ''Capisco le buone intenzioni - ha detto Marco Taradash (Pdl) - ma rimango perplesso di fronte a questo provvedimento che non e' contro la ludopatia ma contro le sale da gioco. In qualsiasi citta' del mondo ogni 500 metri troviamo sale da gioco e poi si puo' giocare anche su internet''. Per il capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri la legge dovrebbe prendere in considerazione tutti quegli esercizi che hanno le macchinette come i bar e i tabacchi. ''Motivazioni convincenti - ha detto Sgherri - sono alla base dell'atto che esprime la volonta' della Toscana di affrontare il tema della ludopatia e di riconoscerlo come dipendenza''. Apprezzamento anche da parte di Enzo Brogi (Pd), secondo il quale la nuova legge ''cerca di scoraggiare il gioco. Il Governo deve trovare risposte a questo problema con una maggiore severita' fiscale. C'e' una mole di 90 miliardi di euro legata al gioco d'azzardo, con un guadagno enorme per le attivita' legate alla malavita e con un'entrata solo del 5,6% per lo Stato. Il gratta e vinci - ha concluso - e' la terza impresa per entrate del nostro Paese''. La portavoce dell'opposizione Stefania Fuscagni (Pdl) ha espresso voto convinto del suo partito ''perche' i problemi creati dalla dipendenza dal gioco sono colossali, quindi occorrono contributi''. Secondo Gian Luca Lazzeri (Piu' Toscana) ''e' stato scelto – ha detto – di affrontare il problema pensando alle persone come le casalinghe o i pensionati che finiscono i soldi alle macchinette. Si e' poi cercato di coinvolgere i gestori dei locali, trasformandoli in soggetti di prevenzione''.
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