Lungo intervento in Consiglio comunale del Sindaco di Firenze Dario Nardella, in Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento, con la comunicazione sulla crisi del Coronavirus.
Il Primo cittadino ha ricordato che oltre la crisi sanitaria – che sta migliorando in Toscana – si è generata una crisi economica che per Firenze “è senza precedenti”.
Il sistema sanitario ha risposto alla pandemia, ma i prossimi mesi per Firenze saranno i più duri. Il Comune con una serie di misure sta cercando di supportare cittadini ed imprese in difficoltà, ma senza fondi che dovranno arrivare dal Governo, una città a vocazione turistica come la nostra troverà più difficoltà rispetto ad altre realtà. Ma questa crisi può trasformarsi anche in un'opportunità per rilanciare l'economia favorendo lo sblocco delle opere pubbliche e dando più poteri ai sindaci che, come nel caso del ponte Morandi di Genova, possono ricoprire l'incarico di commissari straordinari.
Di seguito l'intervento di Dario Nardella:
Torno a riferire in Consiglio Comunale. Da quel giorno, era il 30 marzo, la situazione sanitaria è decisamente migliorata, tuttavia la crisi economica, che già in quel frangente era apparsa come estremamente critica ha assunto i contorni di una crisi senza precedenti per la nostra città.
In primo luogo desidero ancora una volta esprimere il mio cordoglio per tutte le famiglie che hanno perso i propri cari, senza avere nemmeno, nella maggior parte dei casi, la possibilità di potersi stringere ad essi negli ultimi momenti.
Desidero inoltre ringraziare il personale medico, infermieristico, ospedaliero e più in generale tutti coloro che instancabilmente si sono impegnati in questi mesi, e continuano ancora ora, nell’affrontare la malattia e salvare vite. Ringrazio inoltre la straordinaria rete del volontariato che ancora una volta si è rivelata fondamentale nell’assistere, solo nella nostra città, migliaia di persone.
Infine un ringraziamento ai nostri cittadini per il comportamento tenuto in queste difficili settimane. Se già da diversi giorni registriamo dati molto incoraggianti dobbiamo a loro riconoscere il merito di aver risposto con responsabilità a tutte le disposizioni date in questi mesi.
Il 30 marzo si registravano nella provincia di Firenze 957 casi positivi. In Toscana 4.122 erano i contagiati dall'inizio dell'emergenza; 1386 ricoveri, di cui 275 in terapia intensiva; 12.882 le persone in isolamento domiciliare. Quel giorno si registrarono 290 nuovi contagiati, il picco sarebbe infine arrivato il 2 aprile con 406 nuovi contagi. Oggi registriamo 1 solo nuovo caso in tutta la Toscana, e già dal 23 maggio non abbiamo mai superato il numero di 15 nuovi positivi giornalieri. Quando intervenni il 30 marzo si aprivano reparti Covid-19 in tutti gli ospedali della città, mentre con grande gioia ho appreso della chiusura di diversi reparti nei giorni passati, da Montedomini a Careggi, solo per citarne due.
Per quanto riguarda la mortalità l’impatto del covid-19 a Firenze è stato significativo anche se meno drammatico rispetto ad altre città italiane. Ci informa il nostro Ufficio di Statistica che i morti per covid-19 certificati nel Comune di Firenze sono ad oggi, 8 giugno, 201.
Nel suo complesso, il numero di decessi registrati nei mesi di marzo e aprile 2020 è leggermente superiore a quanto registrato nel 2018 e 2019, mentre è molto inferiore rispetto al 2017.
Un dato da leggere con attenzione e che non deve comunque indurci a facili conclusioni. Non dobbiamo abbassare la guardia.
In ogni caso è il segnale che la malattia non hai mai preso effettivamente campo nella nostra città ed il sistema sanitario ha saputo rispondere positivamente a questa emergenza senza precedenti.
Anche la fine delle principali attività emergenziali della protezione civile dimostra questo cambio di scenario. Abbiamo concluso la consegna delle mascherine a domicilio, dopo averne consegnate 1 milione a tutti i cittadini fiorentini e altre 410 mila solo agli over 65enni. Ora terminata questa fase, come sapete, la Regione Toscana distribuisce le mascherine tramite le edicole cittadine.
E’ fortemente diminuita la quantità di cittadini in quarantena, a cui la protezione civile ha garantito necessario supporto e assistenza. Siamo passati dalle circa 2.000 persone assistite di inizio maggio alle sole 19 di oggi.
Sono state chiuse le aree di accoglienza di Coverciano e Guidoni, ed è anche terminata l’ospitalità di contagiati in strutture alberghiere del Comune.
Anche i dati del traffico dimostrano come la città sia ripartita.
Guardiamo le riduzioni dei flussi veicolari rispetto alla terza settimana di febbraio (confrontando i giorni della settimana), ultima precedente all’emergenza in alcuni giorni chiave dell’emergenza Covid. Gli accessi veicolari nella fascia 7-22:
- Il 10 marzo inizio del lockdown: riduzione pari a circa 97.000 veicoli, ovvero circa il 38%
- Il 26 marzo picco massimo della riduzione di traffico: riduzione pari a circa 205.000 veicoli, ovvero circa l’ 80%
- Il 27 aprile, sblocco di alcune attività economiche, riduzione pari a circa 161.000 veicoli, ovvero circa il 64%
- Il 4 maggio, inizio Fase 2, riduzione pari a circa 102.000 veicoli, ovvero circa il 41%
- Venerdì 5 giugno, ultimo dato disponibile, Riduzione pari a circa 34.000 veicoli, ovvero circa il 13%.
L’organizzazione della macchina comunale ha visto una profonda revisione dal momento più acuto dell’emergenza. Dopo essere stati tra i primi ad attivare le modalità di “home working”, mettendo in sicurezza i nostri dipendenti, abbiamo ora attivato, sempre tra le prime amministrazioni in Italia, la modalità “smart working” per i nostri dipendenti. Ora gran parte dei dipendenti alternano alcuni giorni della settimana in attività da casa, ad altri con la presenza in ufficio, in una forma organizzativa flessibile che permette maggior produttività. Abbiamo avuto comunque un’attenzione particolare per genitori con figli, persone portatori di handicap o con familiari. Per tutte le persone più fragili per condizioni di salute abbiamo previsto visita medica specifica.
Prima del rientro in ufficio, grazie all’ordinanza della Regione, abbiamo svolto il test sierologico a circa 1300 nostri dipendenti: servizi scolastici, polizia municipale e tutti coloro che svolgono attività al pubblico. 24 test sono risultati positivi, ma ai successivi tamponi di verifica è risultato che nessun nostro dipendente ha contratto il COVID-19.
Se questi sono aspetti profondamente positivi, devo invece soffermarmi sulle pesanti conseguenze negative della pandemia sul sistema economico. I mesi appena passati e quelli di fronte a noi saranno i più duri che la città abbia mai dovuto affrontare dal dopoguerra: più di 6 miliardi di euro di danni all’export, un miliardo di euro di perdite nel solo settore del turismo, 200 milioni di euro di disavanzo stimato nelle casse del Comune. La Camera di Commercio di Firenze ha calcolato che nello scenario più ottimistico, partendo da una prospettiva di PIL in flessione del 9,4% e un calo dei consumi del 6% si raggiungerà quest’anno una perdita in valore di oltre 1,2 miliardi per le quasi 18mila imprese del settore commerciale nella Città metropolitana.
Siamo un’economia sensibile a crisi di questo tipo e non è solo questione di turismo, ma anche del comparto moda, manifatturiero, legati all’export e alla forte interdipendenza con altre economie.
Che l’emergenza sociale si stesse aggiungendo a quella sanitaria lo abbiamo visto dai primi giorni, quando il comune e la rete del volontariato si sono trovati a distribuire 7000 buoni spesa a persone e famiglie in crisi. Lo stesso è avvenuto con il bando comunale per l’emergenza affitti: in un solo giorno sono arrivate 1700 domande. Ai poveri di sempre si sono sommati i poveri dell’epidemia.
Apprezziamo la Circolare dell’Agenzia delle Entrate per la compensazione del bonus affitti per il 60%, anche se la situazione del nostro Centro Storico andrà continuamente monitorata.
La città ha affrontato la più grande crisi sanitaria dal dopoguerra ed oggi davanti a noi abbiamo un nuovo scenario, più complesso e difficile. Adesso è il momento di affrontare le conseguenze economiche e sociali che la pandemia ci ha lasciato.
Minimizzare questa situazione di crisi sarebbe una sottovalutazione gravissima e superficiale.
Abbiamo deciso di affrontare questo tempo costruendo per la città una strategia del post-pandemia aperta all’elaborazione collettiva, che, a partire dal disegno di alcune direttrici, raccolga idee e proposte di più ampia portata, per tracciare insieme nuove rotte e prospettive di sviluppo per la nostra comunità. Il risultato è il documento aperto al contributo di tutti che abbiamo chiamato Rinasce Firenze e su cui mi aspetto che il Consiglio Comunale voglia intervenire con indicazioni e integrazioni. Abbiamo già ricevuto tante segnalazioni e suggerimenti da parte dei cittadini: le più interessanti saranno inserite nel documento.
Consiglio comunale che sarà protagonista per una delle sfide principali che ci siamo dati in Rinasce Firenze: mettere in atto politiche per realizzare il Piano per incentivare il ritorno della residenza in centro storico ed attrarre uffici ed imprese, promuovendo anche le locazioni agli studenti e la conversione di aree, assegnando nuove funzioni per la nascita di poli innovativi dove incentivare laboratori hi-tech e dedicati alla ricerca e alla formazione come per esempio una scuola internazionale di hotellerie.
Un altro aspetto innovativo del nostro piano è il “Progetto 1500 metri”: l’obiettivo è di ridurre gli spostamenti interquartiere e rafforzare l’economia locale attraverso una sinergia con le attività economiche presenti nel medesimo territorio. Sarà possibile verificare tramite georeferenziazione la presenza di servizi pubblici all’interno di aree raggiungibili a piedi entro 15 minuti. Interverremo potenziando i servizi stessi e amplieremo, ove possibile, marciapiedi e percorsi ciclabili. In questo modo si intende creare una fitta rete di servizi di prossimità che garantiscano al cittadino l’accessibilità in 15 minuti a piedi, in qualsiasi punto della città abiti.
In Rinasce Firenze sono anche riportate le principali attività amministrative che abbiamo svolto in questi mesi:
Abbiamo iniziato a dare risposta alla crisi economica della nostra città con il regolamento per concessione di spazi pubblici per i nostri bar e ristoranti e voglio ringraziare il Consiglio Comunale per la celerità con cui è giunto all’approvazione. Una misura fondamentale per far rispettare il necessario distanziamento e permettere a tanti esercenti di tornare a lavorare in sicurezza. Abbiamo già ricevuto più di 200 domande per sedie e tavolini all’aperto; molte di queste domande sono semplici comunicazioni di inizio occupazione vista la modalità semplificata che abbiamo introdotto. Ora siamo al lavoro per definire l’autorizzazione dei progetti speciali di pedonalizzazione di strade e piazze che coinvolgono oltre ai ristoratori, i commercianti e gli artigiani.
Abbiamo affrontato fin da subito e con grande impegno il grande tema delle scuola. Su questo, come sapete, mi sono battuto con forza per permettere la riapertura e far tornare i nostri ragazzi a fare lezione in presenza.
In Italia è passato il messaggio che la scuola non è degli studenti. Di chi sennò? Noi stiamo provando ad organizzare alcune iniziative nei prossimi giorni.
Non siamo però rimasti fermi ad aspettare le decisioni del Governo. E’ già partito il progetto pollicino verde, per dare possibilità ai bambini 0-6 di svolgere attività insieme ad altri bambini e a docenti nei nostri parchi e giardini. Il progetto andrà avanti fino al 15 luglio.
Oggi chiudono le preiscrizioni per i centri estivi comunali. Abbiamo 28 sedi sul territorio comunale e quindi potremo dare una buona risposta alle domande. I centri estivi comunali inizieranno il 22 giugno. Stiamo contemporaneamente lavorando per pubblicizzare tutti i centri estivi privati in città attraverso il nostro portale e insieme ai quartieri per dare una mano a quelli che cercano spazi in modo da avere offerte differenziate.
Stiamo poi lavorando con dirigenti scolastici e provveditorato per la ripartenza a settembre attraverso una ricognizione degli spazi delle nostre scuole. E’ chiaro che per ripartire in completa sicurezza il comparto scuola avrà bisogno di maggiore risorse da parte del Governo.
Voglio fare un plauso agli insegnanti che senza clamore hanno lavorato e stanno pensando all’organizzazione di un momento con i propri alunni.
Siamo intervenuti, poi con gli aiuti alle società sportive. Abbiamo stabilito che:
Non verranno fatti pagare gli spazi palestra non utilizzati nel periodo di chiusura.
Sarà possibile tornare ad utilizzare gratuitamente nei mesi di giugno, luglio ed agosto, le palestre in gestione diretta e le palestre scolastiche (ad esclusione di quelle in cui si tengono centri estivi o sono in corso lavori di manutenzione).
Per favorire la ripresa dell’attività dopo la pausa estiva abbiamo confermato i palinsesti con gli spazi palestra assegnati prima della chiusura (fatte salve le eventuali rinunce).
Abbiamo pubblicato un avviso per l’utilizzo gratuito da parte delle società sportive dei campetti nei nostri parchi e giardini per due ore al giorno.
Andiamo avanti con le candidature per le Olimpiadi e la Tappa del Tour de France e facciamo il tifo perché la Formula 1 decida di tenere un Gran Premio al Mugello.
In tema stadio, noi siamo disponibili a qualunque ipotesi prospettata dalla società, nel rispetto delle norme. Aspettiamo di incontrare la proprietà per esaminare nel dettaglio le 4 ipotesi prospettate dal Presidente Commisso, sempre con l’obiettivo di promuovere Firenze, la Fiorentina e l’economia del territorio.
Lavoriamo per rendere più sostenibile e fruibile l’intera area di Campo di Marte.
Sul fronte della cultura abbiamo riaperto il Museo di Palazzo Vecchio, Museo del Novecento e Museo Bardini per i weekend. Questa prima fase durerà fino al 30 giugno.
Nel primo weekend di riapertura, 8500 persone hanno visitato le Gallerie degli Uffizi, Boboli e Palazzo Pitti.
E’ un grande segnale, in un momento complicato per tutte le attività culturali. Abbiamo riaperto una biblioteca per ogni quartiere e siamo al lavoro per un piano di riaperture graduali: siamo in contatto con i sindacati e le aziende e cooperative che in appalto gestiscono questi servizi e per cui la situazione non è semplice.
Riguardo al tema della sostenibilità ambientale, stiamo andando avanti con convinzione rispetto a quello che è stato il nostro programma di mandato.
Attueremo un grande Piano del Verde e degli spazi aperti, ponendo il tema del cambiamento climatico e della sostenibilità al centro della nostra prossima pianificazione operativa. Proseguiremo nell’incrementare il verde urbano con 20.000 nuove alberature entro la fine del mandato.
Sulle Colline di Trespiano ricorderemo inoltre le vittime del Covid con un bosco a loro dedicato.
Promuoveremo la transizione energetica della città prevedendo una rete di imprese locali e singoli cittadini per la produzione di energia pulita, sfruttando anche eco-bonus e sisma-bonus del Governo. A ciò si aggiungerà il nostro Piano Caldaie, con il quale intendiamo promuovere a costo zero per i cittadini la sostituzione delle “vecchie caldaie” .
Vogliamo imprimere infine una svolta decisiva alla mobilità green. Per questo siamo fortemente impegnati per rendere la città più ciclabile. Abbiamo completato la corsia ciclabile nel Q4 Nenni-Foggini. Questa nuova possibilità, prevista dal Dl Rilancio, permetterà di rendere in brevissimo tempo più “ciclabili” le nostre strade. In totale nel mandato faremo 10 km di corsie ciclabili. E continueremo con le piste ciclabili classiche: altri 12 km entro la fine mandato.
E poi nel documento Rinasce Firenze abbiamo dato spazio all’idea di estendere il ramo della prossima tramvia in arrivo a Piazza San Marco fino a Via Cavour, all’altezza di Palazzo Medici Riccardi: siamo al lavoro, e stiamo puntando ad avere un progetto di fattibilità a dicembre, per rendere più raggiungibile tutto il centro storico.
Sono dell’opinione che l’emergenza sanitaria ha in parte mutato i bisogni e le esigenze dei cittadini. Nella nostra rioccupazione degli spazi pubblici che per mesi abbiamo lasciato vuoti, dobbiamo garantire ancora di più quel senso di sicurezza e controllo necessari per operare e vivere.
Penso ad esempio al tema della cosiddetta “movida”. Concordo con il Sindaco Sala, è un problema di tutte le città. Domani avremo un confronto con la Ministra Larmorgese ed i Sindaci della Città Metropolitana per discutere di questo ed altri temi.
Anche per questo siamo arrivati proprio in questi giorni alla riprogrammazione del servizio dei nostri vigili di quartiere. L’obiettivo è di garantire ancor di più la presenza diffusa sul territorio di pattuglie appiedate della polizia municipale con funzione di presidio e di prevenzione. Abbiamo suddiviso il territorio comunale in zone, dove il personale del reparto della polizia di prossimità sarà maggiormente concentrato, così da produrre un cambiamento efficace. Partiremo nelle 9 zone individuate come prioritarie:
Stazione-San Lorenzo;
Santa Croce-S Ambrogio;
Piazza Tasso-Carmine;
Piazza Puccini-San Jacopino;
Parco e centro commerciale San Donato-Novoli;
Brozzi-Piagge;
Gioberti-Bellariva;
Gavinana-Bandino;
Isolotto.
Ogni 15 giorni, anche seguendo le fondamentali indicazioni dei Presidenti di quartiere, verrà riprogrammata la suddivisione del territorio e l’intensità della presenza della polizia di prossimità su ogni zona.
Si tratta come detto dell’evoluzione dei nostri vigili di quartiere, per rendere ancora più efficiente il servizio e soprattutto più visibile la presenza sul territorio.
Vi state accorgendo che alcune aree verdi sono chiuse e in altre l’erba è alta. Questi sono gli effetti della crisi di bilancio dei comuni. Dovendo ridurre spese non possiamo mantenere adeguatamente gli spazi verdi.
Stiamo lavorando anche ad altri modelli di gestione: ampliando il coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni per la gestione di spazi verdi. Già dalla prossima settimana avremo nuovi progetti al riguardo. Ad esempio sulle aiuole della Stazione avremo associazioni di volontariato che gestiranno l’area e sponsor privati che contribuiranno economicamente al mantenimento.
Nel bilancio comunale registriamo 200 milioni di minori entrate su 630. Dalla vocazione internazionale e culturale della città incassiamo annualmente 80 milioni, quest’anno solo nel mese di gennaio abbiamo avuto delle entrate e prima della fine di giugno non saranno possibile registrarne di ulteriori.
A questi si aggiungono anche 20 milioni in meno di entrate da bigliettazione del trasporto pubblico locale.
Senza un intervento del Governo non è possibile mantenere adeguati livelli di servizi.
Come ho già avuto modo di dire, la situazione per una città d’arte come Firenze è ancora più complicata rispetto ad altre città. Per questo continuerò a sforzarmi di chiedere al governo nazionale e alla Commissione Europea norme specifiche. La conservazione del nostro patrimonio, la possibilità di renderlo sempre più fruibile e visitabile, con misure organizzative sempre più stringenti, sono sfide così ampie che chiamano in causa tutte le istituzioni, non solo quelle cittadine.
Con questo spirito ho lanciato la proposta del fondo per la rinascita. E’ chiaro che il virus ha colpito tutto il mondo e che Firenze, fortunatamente, non è stata tra le realtà più colpite. Ma per tutti coloro che hanno a cuore la nostra città e i nostri tesori è il momento per collaborare, per donare, per essere parte della rinascita di Firenze.
Un altro tema su cui abbiamo un dialogo serrato con il Governo è la semplificazione amministrativa. Questa crisi può trasformarsi in opportunità se saremo veramente in grado di liberare le migliori risorse, se sapremo finalmente trovare il giusto equilibrio tra controllo e incentivi all’investimento, alla costruzione di quelle opere che per troppi anni sono rimaste bloccate. Ritengo che il ruolo dei sindaci sia fondamentale in questa partita. Per questo abbiamo proposto una norma che permetta ai sindaci di diventare commissari delle opere strategiche delle proprie città. Si riparte solo se ripartono gli enti locali, quelli che sono in grado di mettere in campo opere cantierabili in poco tempo. Chiediamo poteri commissariali per appaltare tutti gli interventi con risorse già disponibili per interventi da 1 milione di € in su, sia in fase di autorizzazione che poi nella fase di costruzione. Ovviamente per un periodo di tempo limitato.
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