Nessuna nuova crepa sulla Cupola del Brunelleschi. Le lesioni su cui stanno intervenendo in questi giorni le maestranze dell’Opera di Santa Maria del Fiore sono già stata individuate in passato e monitorate negli anni.
L’intervento fa parte del normale programma di monitoraggio della Cattedrale che viene eseguito sugli esterni e da due anni anche sugli interni. Durante i controlli di quest’anno, effettuati con l’ausilio di una gru con piattaforma, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha deciso di approfondire l'andamento di alcune antiche lesioni presenti sull’abside e già individuate dal rilievo dei "plessi fessurativi", condotto dall'allora Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Firenze e avviato dalla Commissione Ministeriale a partire dagli anni Settanta.
La cupola fiorentina, come è noto, è soggetta ad un complesso sistema di antiche lesioni e per questo è controllata dal 1952 con strumenti di tipo meccanico e, dal 1978, con un sistema elettronico installato dal Ministero dei Beni Culturali, che può essere considerato il più accurato esistente nel mondo su un complesso monumentale.
I dati raccolti in un periodo così lungo di tempo costituiscono un prezioso patrimonio di conoscenza in grado di rivelare non solo il comportamento normale della cupola, ovvero il cosiddetto “respiro” stagionale, ma anche la sua risposta ai vari eventi straordinari subiti in tale periodo, come, ad esempio, alcuni leggeri terremoti e la costruzione del ponteggio dal 1978 al 1996 che fu necessario per il restauro degli affreschi interni.
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