Nessun tiro al piccione, nessuna 'santa alleanza' contro Matteo Renzi. Dopo l'ennesimo sfogo del sindaco di Firenze, la vecchia e composita maggioranza del partito democratico non ci sta ad accreditare la tesi che si stia saldando un 'correntone' per sbarrare la strada all'ex rottamatore. Proprio cosi' infatti e' stato letto dai renziani l'incontro di domani pomeriggio, al Nazareno, voluto dai promotori del documento bersaniano 'Fare il Pd'. Ma sia i partecipanti, come Dario Franceschini, sia gli organizzatori hanno tenuto a chiarire che si tratta di un dibattito aperto e infatti tutte le 'anime' sono state invitate.
"E' evidente ormai che nel Pd si torni all'antico. Segnalo in fase di ricompattazione il correntone unico Bersani, D'Alema, Letta e Franceschini", ha attaccato il il deputato renziano Angelo Rughetti. E la tesi e' stata accreditata da uno dei 'padri nobili' del Pd romano, Goffredo Bettini, sostenitore del sindaco fdi Firenze. "Di tutto abbiamo bisogno tranne che di una 'santa alleanza' contro Renzi", ha assicurato, "e' la nostra vera e unica risorsa per dare un governo democratico all'Italia". Niente di tutto questo, ha tenuto a chiarire Dario Franceschini, invitato al dibattito assieme a Beppe Fioroni, Massimo D'Alema cosi' come a esponenti lettiani e persino renziani. Non c'e' "nessun correntone e nessuna santa alleanza anti-Renzi; Matteo e' la principale risorsa del Pd e con lui bisogna discutere le regole e il percorso congressuale", ha spiegato il ministro, "sono stato invitato come tutti i parlamentari e andro' ben volentieri perche' penso che in questa fase di avvicinamento al congresso ci sia un grande bisogno di luoghi di riflessione e dibattito in cui ascoltarsi e discutere in modo trasversale". Tiene a sottolineare l'intento di aprire, e non chiudere, il dibattito anche Alfredo D'Attorre, che ha scritto il documento con Stefano Fassina e Maurizio Martina, e che domani introdurra' i lavori. "La riunione di domani e' aperta a tutti. Tutti gli esponenti del Pd sono stati invitati", ha riferito, "vogliamo parlare di identita' politica del partito e non di regole". E al confronto assistera', ma e' probabile che non intervenga, Guglielmo Epifani. Il segretario non nasconde un certo fastidio per lo scontro in atto su statuto e primarie. Con tutti i problemi che ha il Paese non si puo' parlare solo di regole, ha avvertito. E quanto ai nodi, "saranno affrontati e sciolti, la commissione ha ancora un po' di tempo", ha ricordato.
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