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Dall’8 a al 15 settembre

Dopo sette anni a Pontassieve torna la “Festa Grossa”

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Torna a Pontassieve, nella settimana che va dall’8 al 15 settembre, la “Festa Grossa” (o festa della Madonna Addolorata), che viene celebrata a Pontassieve ogni 7 anni, ed è una tradizione che si ripete da oltre 150 anni.

Quest’anno la ricorrenza – che avrà inizio martedì 8 settembre, giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la Festa della Natività di Maria – proporrà appuntamenti culturali, occasioni di intrattenimento per bambini e adulti, oltre a cerimonie religiose presso la Parrocchia di S.Michele e per le vie del paese, per concludersi infine martedì 15 settembre, giorno conclusivo dedicato al ricordo della “Madonna Addolorata”.

Dal laboratorio di costruzione delle rificolone alla liturgia eucaristica, dalla processione con il Cardinale di Firenze, Giuseppe Betori, agli spettacoli teatrali e musicali: tra questi a spiccare è la celebrata opera rock sinfonica “Stabat Mater”, che lunedì 14 settembre si terrà alle ore 21 si terrà piazza Vittorio Emanuele II.

 

Di seguito il racconto del prodigio del 1855 e il programma completo della Festa

 

 

 

La storia del miracolo del 1855

Nel luglio del 1855, in tutta la Toscana e in Pontassieve, infieriva il terribile flagello del colera asiatico, che provocò migliaia di vittime. La storia racconta che il popolo di Pontassieve chiese con insistenza che il Santo Simulacro della Vergine venisse esposto per tre giorni nella propositura e venisse fatta una processione per il paese. Il 2 agosto venne dalla autorità dato il permesso della Processione e fu subito iníziato un Triduo alla Madonna dei Dolori per la cessazione del morbo. II 3 Agosto la Sacra Immagine fu esposta nel Presbiterio della propositura, sopra un altare di legno, e la sera fu fatta la processione con un immenso concorso di popolo devoto, affiuito da tutti i luoghi vicini e lontani del castello di Pontassieve.
La stessa affiuenza di popolo fidente continuo flno alla sera del 5 agosto, ultimo giorno del triduo per implorare da Maria SS. Addolorata la cessazione del morbo desolatore.
Fu dal 6 agosto, però, che si manifestò il prodigio: Il 6 agosto 1855, data ben memorabile, segnò il giorno d'un sacro prodigio. L'immagine della SS. Addolorata, rimasta, dalla sera precedente, nel presbiterio della propositura, sopra un altare di legno, mentre era ricoperta da un grande drappo di seta, che ne avvolgeva la parte superiore fino ai fianchi, e mentre si scopriva, per una funzione, un'immagine del SS. Crociflsso, la Vergine si lascio prodigiosamente cadere I'ampio drappo, che raccolse sul braccio sinistro... ("...senza opera d'uomo o d'altra cagione si vede scendere il serico drappo che copre il Simulacro di Maria e lentamente scorrere e acconciarsi sul braccio sinistro della Vergine... >). In pari tempo si videro gli occhi della Vergine volti al SS. Crocifisso e nella sera del giorno stesso ( come riferiscono gli Atti del Processo istituito dalla Curia Arcivescovile di Firenze ) " il simulacro versò lacrime, mosse gli occhi e cambio di colore". Divulgatasi fulmineamente la notizia del prodigioso evento, nei luoghi vicini e lontani, la Chiesa si gremi subito di popolo commosso, orante e acclamante con pienezza di religioso fervore. La storia cosi narra il miracolo: "Circa a un'ora di notte da infinito numero di persone fu veduto quel Simulacro aprire gli occhi e richiuderli, girarli intorno, specialmente verso I'Altare del SS. Crocifisso, versare lacrime e sudare nel volto, cambiar di colore ". Il miracolo si verificò quotidianamente, a più riprese, fino alla cessazione del morbo.

Il fatto – che nonostante l’assenza dei moderni mezzi di informazione si diffuse rapidamente – fu infine inoltre accertato dalle più alte autorità ecclesiastiche, compreso l’Arcivescovo Minucci, che recatosi a Pontassieve non potè che commuoversi e accertare l’accadimento. Lo stesso Arcivesco il 10 Maggio 1856, dopo un anno di processo in cui furono vagliate tutte le testimonianze, emanò iI Decreto in cui si riconosceva il Miracolo operato dalla Vergine dei Dolori il 6 Agosto 1855 nella Propositura di Pontassieve.

 

 

Il programma

 

Martedì 8 settembre - Festa della Natività di Maria

Festa dei bambini

alle ore 17,30 nella piazza Vittorio Emanuele II - "Costruiamo insieme le rificolone"

alle ore 21 nella stessa piazza "Benedizione dei bambini", ingresso in S. Michele per venerare la Madonna Addolorata e ricevere il "mandato" verso i malati e i sofferenti.

 

mercoledì 9 settembre

ore 15,30 e ore 21 - Liturgia penitenziale in S. Michele

 

giovedì 10 settembre

alle ore 21 nella p.za Vittorio Emanuele II

“Processo a Gesù” - lettura drammatizzata della riduzione dell’opera teatrale di Diego Fabbri.

 

venerdì 11 settembre ore 21

"Le mani addosso" - monologo di Paola Nepi con Lorella Serni - regia e progetto visivo di Tiziano Trevisiol

 

sabato 12 settembre

ore 21 - PROCESSIONE con la Madonna Addolorata per le vie del paese con questo percorso: p.za Vittorio Emanuele II, via Tanzini, via Ghiberti, Ponte Vecchio, Chiesa di S. Francesco, via IV Novembre, via Bettini, Via Mazzini, Ponte nuovo, via L. Gori, p.za della Vittoria, viale Diaz, P.za Mosca, via Varsavia, via Parigi, via Berna, chiesa di S. Giovanni Gualberto.

Presiederà S.E. mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole

 

domenica 13 settembre -

ore 10 - S. Messa a S. Giovanni Gualberto e conferimento dell’Unzione agli infermi

ore 17,30 - PROCESSIONE per le vie del paese fino a S. Michele con questo percorso: via Algeri, via S. Pellico, via Parigi, Via di Rosano, via F.lli Cervi, via Labriola, via don Facibeni, via Verdi, via Don Minzoni, p.za Cairoli, via Garibaldi, via Aretina, p.za A. Gramsci, via G. Reni, p.za Vittorio Emanuele II,

Presiederà S. Em. Giuseppe card. Betori, arcivescovo di Firenze

 

lunedì 14 settembre - Festa della Esaltazione della Croce

ore 17,30 - S. Messa e conferimento dell’Unzione agli infermi

alle ore 21 nella p.za Vittorio Emanuele II

STABAT MATER (Opera Rock Sinfonica di Franco Simone)

 

martedì 15 settembre - Festa della Madonna Addolorata

alle ore 17 - S. Rosario meditato

alle ore 21 - S. Messa in piazza presieduta da P. Luciano Maria Masetti Assistente generale Ordine secolare servi di S. Maria

 

 

Schede spettacoli:

 

Stabat Mater

 

Questo "Stabat Mater", composto da Franco Simone, rappresenta il brano di apertura dell'intera opera rock sinfonica, dall'omonimo titolo, pubblicata in cd e dvd.

L’opera – patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, ha suscitato negli ultimi mesi un vasto interesse internazionale per il valore musicale, l'originalità, le qualità vocali dei tre interpreti ed anche per la scelta della lingua latina, amata e studiata in molti angoli del pianeta. Stupisce il fatto che una lingua considerata "morta" risulti così attuale e cantabile.

 

Creando le sue melodie sul testo originale del XIII secolo di Jacopone da Todi, l'autore Franco Simone ha potuto spaziare dal mondo della musica classica, di cui è un appassionato conoscitore, fino alle soluzioni rock che caratterizzano la migliore musica del presente.

 

La collaborazione col tenore Gianluca Paganelli ed il rocker Michele Cortese ha aggiunto credibilità ed ha impreziosito l'intero progetto. Gli arrangiamenti, sontuosi, sono del maestro Alex Zuccaro di Nardò (LE).

L'intento di Franco Simone è quello di avvicinare il più possibile, con la musica e le immagini dei relativi video, il dolore della Santa Madre a quello di un'intera umanità dolente, smarrita in un mondo che fatica a trovare punti di riferimento morali ed esistenziali.

 

 

Le mani addosso

Paola Nepi aveva poco più di vent'anni quando le fu diagnosticata la distrofia muscolare. Una malattia degenerativa che oggi la costringe a vivere immobile in un letto, riuscendo a fatica a parlare, ma che non ha mai abbattuto il suo spirito. Dal 2007, Paola Nepi ha scritto e pubblicato prima una raccolta di poesie, "La ragione del dolore", poi il racconto "Storie di Via Cennano", nel 2010. Ora, viene presentato il suo ultimo libro, "Le mani addosso", scritto in forma di monologo.

"Da quando le hanno forato la gola togliendole per sempre la voce, una voce che cantava meravigliosamente e con grande passione - racconta Richard Ingersoll, suo marito - Paola sente quasi l'obbligo di compensare questo silenzio con lo scrivere. E spesso il risultato è vera letteratura". 

“Lei ha fatto del proprio corpo un catalogo vibrante di tutte le mani che le sono passate addosso - si legge nella prefazione di Adriano Sofri - un archivio segreto di impronte digitali inconfondibili. È questa la rivelazione impressionante del suo monologo”.

Da: Le mani addosso, di Paola Nepi (Meridiana, 2012; introduzione di Adriano Sofri)

 

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