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Martedì 11 e mercoledì 12 ottobre

Domani e mercoledì: Pandolfini apre la stagione delle aste con l'antiquariato

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

La casa Pandolfini di Firenze apre la sua stagione, martedì 11 e mercoledì 12 ottobre, con una grande asta di antiquariato. Per due giorni, nella sua sede fiorentina di palazzo Ramirez Montalvo, in Borgo degli Albizi, mette all'incanto arredi, mobili, oggetti d'arte e dipinti antichi provenienti dalla famiglia Antinori - Buturlìn e da altre collezioni private fiorentine e toscane.

Il primo giorno di vendita saranno proposte delle rarità del ramo della famiglia toscana Antinori imparentato con quella russa dei Buturlìn. Tra i mobili segnaliamo un'importante cassettone a balestra, del terzo terzo quarto del secolo XVIII (stima 35-45.000 euro). Di manifattura fiorentina, il cassettone è in palissandro. Tra gli oggetti segnaliamo un servito di posate (stima 6-8.000 euro) Francia, secolo XIX, in argento, con i manici cesellati a tralci vegetali e incisi con stemma Buturlìn - Mohernheim composto di centonovantasette pezzi, entro scatola in legno con coperchio decorato da riserva in ottone con stemma analogo inciso. Una bella coppia di candelabri (stima 5-6.000 euro) periodo Impero, secolo XIX, in bronzo patinato e dorato, con i fusti a figure femminili alate che sorreggono sulla testa una cesta di fiori e frutti dal quale si dipartono tre bracci portacandele a forma di cornucopia poggianti su semicolonna cesellata a fitto motivo geometrico su base quadrata. Tra i numerosi dipinti della famiglia, segnaliamo ritratti e paesaggi, tra i quali spicca la bellissima Madonna con bambino e San Giovannino di Andrea Piccinelli detto il Brescianino (Brescia 1485 ca. - Siena 1525), olio su tavola che reca sul retro due bolli in ceralacca con monogramma (stima 60-80.000 euro) e la rara Natura morta frutta e un volatile su fondo di paesaggio (stima 20-30.000), olio di Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648-Firenze 1730). Per quanto riguarda le altre proprietà segnaliamo un cassettone genovese del terzo quarto del secolo XVIII (stima 25-35.000), in bois de violette, una grande cassapanca (stima 25-35.000 euro) Italia Centrale, ultimo quarto del secolo XV, in noce con intarsio certosino e filettature in bosso. Bellissimo anche uno Scrittoio a doppio corpo (stima 30-40.000 euro), Italia Centrale, inizi secolo XVIII, in noce e radica di olivo. Inoltre un servito di piatti, manifattura Richard Ginori (stima 8-10.000 euro), del secolo XX, in porcellana con bordi blu-oro decorata a paesaggi in monocromo porpora composto di centosettantaquattro pezzi. Da notare poi una coppia di mori (stima 25-35.000 euro), Veneto, seconda metà del secolo XVIII, in legno scolpito e dipinto, stanti su basi modellate a finta roccia; completi di basi ottagonali dipinte a fintoporfido con profili dorati. Nella seconda giornata di vendita, oltre ad un'altra sessione di arredi, la parte più importane è dedicata al bel catalogo di dipinti antichi tra cui segnaliamo la Resurrezione di Altobello Melone (Cremona 1490/91-ante 1543), un olio su tavola recante sul retro timbri in ceralacca ed iscrizione «C. Marasso Adorno» (stima 30-50.000 euro). Il dipinto venne riferito ad Altobello Melone da Luigi Grassi il quale per primo aveva riconosciuto i tratti tipici dell'artista e la sua consueta attenzione per le stampe tedesche. La nostra opera, come Grassi aveva intuito, si ispira per la composizione alla stampa eseguita da Albrecht Durer nel 1510 per la serie della Grande Passione. La bellissima ed imponente tempera cm 200x700 raffigurante L'Incontro di Antonio e Cleopatra, di Giovanni Scajario (Asiago-Venezia) e Domenico Fossati (Venezia 1743-1784) (stima 60-80.000 euro). Infine una Natura morta con cannone, pelle di leopardo, armatura ed armi attribuito a Johann Spilberg (Dusseldorf 1619 - 1690), olio su tela (stima 50-60.000 euro) e una Madonna con bambino e Santa Martina di Ciro Ferri (Roma 1633-1689), olio su tela ispirato al prototipo di Pietro da Cortona conservato a Roma, Chiesa di Santa Maria in Vallicella (stima 10-15.000).

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