A Varsavia per riscrivere la storia. Del calcio tedesco, si capisce, ma pur sempre la storia. La Germania, nel suo ritiro di Danzica guarda alle statistiche, ma non vuole abboccare al tranello. Fatto sta che nei mondiali e negli europei non ha mai battuto l'Italia. Anche perche' l'11 che andra' in campo giovedi' sera e', a guardar bene, assai poco tedesco. La 'Junge wilde', la chiamano in patria, la gioventu' selvaggia. Perche' molti dei giocatori di quella squadra che tentera' di eliminare l'Italia, quando nel 1990 Matthaus alzava la coppa del mondo a Roma non camminavano nemmeno. Giovani, talentuosi, e poco tedeschi, ma solo nel senso che alla tradizionale organizzazione e disciplina tattica prussiana coniugano un palleggio ed un fantasia un po' piu' latini del solito. ''Le statistiche come quella che non abbiamo mai battuto gli italiani in un grande torneo - dice Andreas Koepke, preparatore dei portieri e consigliere fidatissimo di Loew - per noi non contano. Vogliamo riscrivere la storia, una storia diversa''. Loew si affida ad un modulo tattico collaudato, nel quale cambia con disinvoltura gli interpreti, soprattutto la' davanti. Come ha fatto, a sorpresa, contro la Grecia quando ha lasciato in panchina Gomez, Muller e Podolski e ha schierato Klose, Reus e Schurrle. Nei suoi indecifrabili pensieri pare esserci solamente un punto fermo, che si chiama Mezut Ozil. Il regista del Real Madrid sta facendo un europeo straordinario, e' stato eletto 'Man of the match' in due incontri su quattro e, a dispetto dei suoi 23 anni, e' il leader di una squadra che nonostante una ferrea organizzazione non rinuncia mai a giocare ed a divertire. ''Non sara' Ozil contro l'Italia - ha detto il centrocampista di origine turca - ma Germania contro Italia. Siamo un tutt'uno, dove ciascuno sostiene gli altri. Se giochiamo con tutto il nostro potenziale sono convinto che batteremo gli italiani''. E guai a pensare in anticipo ad una finale Germania-Spagna che qualcuno pronostica da prima che gli europei cominciassero. ''Non sarebbe corretto parlarne - ha aggiunto - le quattro semifinaliste hanno meritato di arrivarci, bisogna innanzitutto fare un primo passo, come del resto devono fare gli spagnoli. Dopodiche', una volta sconfitta l'Italia, per noi sara' assolutamente indifferente affrontare Spagna o Portogallo''. La Germania sta lavorando, a Danzica, anche per cercare di sfruttare al meglio il 'vantaggio di posizione' che il calendario degli Europei gli ha messo a disposizione: contro la Grecia hanno infatti giocato venerdi' ed hanno potuto beneficiare di 48 ore di riposo in piu' rispetto agli azzurri. La Germania, insomma, sa di affrontare l'Italia da favorita: sulla carta e' considerata piu' forte, ha avuto un percorso piu' netto fino alle semifinali (quattro vittorie in quattro partite) e pure piu' riposata. Ed e' proprio per questo che comincia ad averne una gran paura.
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