Le primarie e le loro regole, ma anche le candidature, piu' o meno da rottamare. Sono questi i due temi che agitano il dibattito nel Pd a poche settimane dall'assemblea nazionale del partito e mentre aleggia lo spettro di elezioni anticipate. La riforma dello statuto e' ora entrata nel vivo. L'ipotesi su cui si sta lavorando e' una norma transitoria che consenta a piu' candidati del Pd di concorrere alle primarie, mentre lo statuto prevede che sia il solo segretario a farlo in caso di una competizione interna alla coalizione. Questo consentirebbe a Renzi, e non solo, di candidarsi. Il sindaco di Firenze pero' non gradirebbe l'istituzione di un albo degli iscritti, allo studio per bloccare ogni possibile inquinamento della consultazione, e lo ha gia' messo in chiaro. "Se le primarie non sono aperte io non corro" ha spiegato piu' volte il sindaco, e del resto, fanno notare i suoi, lo stesso Bersani ha sempre parlato di "primarie aperte", dunque si confida nel fatto che questo limite non venga posto. Ma c'e' anche chi ad abbandonare il Parlamento non ci pensa proprio. E al centro c'e' sempre il confronto-scontro tra maggioranza del Pd, ma non solo, e Renzi. Da giorni si discute per esempio di quel "portaborse" con cui Stefano Fassina ha bollato il sindaco di Firenze. In tanti si sono affrettati a difendere l'animatore del 'Big Bang', ma qualcuno, come Beppe Fioroni, ha letto in quell'attacco l'apertura di un tema ben piu' ampio. Cosi' Fioroni, alla sua quarta legislatura, si e' scagliato sia contro il responsabile economico del Pd sia contro i rottamatori a ogni costo. "Il Pd deve essere un partito aperto con separazione netta a tutti i livelli tra dipendenti e dirigenti politici", ha spiegato. Dunque basta con i funzionari-eletti, come gli ha fatto eco anche Lucio D'Ubaldo. Alla prossima assemblea, ha preannunciato Fioroni, "proporremo la preferenza unica di genere e il partito aperto, cosi' nessuno vivra' di politica e ognuno persa la fiducia degli elettori tornera' al proprio lavoro. Cosi' anche Fassina sui portaborse sara' soddisfatto". Come a dire che finche' un parlamentare ha consenso, nessuno potra' imporre a nessuno di farsi da parte.
Il sito d'Italia, quotidiano diffuso via internet. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010.
Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia"
Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore Responsabile Silvano Spanarello
Realizzato da Exupery Comunicazione