Il gip di Firenze ha convalidato l'arresto in carcere di Leonardo Viggiano, 24 anni, fermato dai Carabinieri la notte tra venerdì e sabato scorsi dopo aver sparato in testa a un amico d'infanzia, Francesco Collini, coetaneo, con cui c'erano stati in passato dissidi.
Collini è rimasto ferito in maniera gravissima ed è tuttora in pericolo di vita. L'interrogatorio di garanzia si è tenuto nel carcere di Sollicciano (Firenze) davanti al giudice Erminia Bagnoli che ha sottolineato l'evidenza con cui Viggiano è da ritenersi il responsabile dell'incursione nel circolo sportivo di San Piero a Ponti venerdì sera quando ha sparato a Collini davanti a un gruppo di altri giovani.
Davanti al gip il 24enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Non ci sarebbe stato da aggiungere niente - spiega il difensore, avvocato Carlo Giugno - La situazione è evidente, non ci sono ricostruzioni da fare". Il difensore ha anche riferito: "Prima dell'udienza ho parlato molto con lui, ma non riusciva a fare discorsi razionali e logici, ma diceva solo frasi confuse e sconclusionate. In queste condizioni sarebbe stato inutile verbalizzare qualche sua affermazione".
L'avvocato ha detto che da circa tre anni Leonardo Viggiano è in cura psichiatrica. In particolare, si apprende dal legale, le sue condizioni sarebbero peggiorate dopo una vacanza estiva in Croazia nel 2013, dove era andato con un gruppo di amici, tra cui l'amico dall'infanzia Francesco Collini. "Dopo quella vacanza - riporta sempre l'avvocato Giugno, anche facendo riferimento a report degli specialisti che lo hanno in cura - Leonardo Viggiano è progressivamente peggiorato, si è chiuso in se stesso con ritiro socio-relazionale e perdita dei contatti extra-familiari".
Il difensore di Leonardo Viggiano, avvocato Carlo Giugno, ha anticipato che verosimilmente, nel corso del procedimento, proporrà al PM l'effettuazione di una perizia psichiatrica e un conseguente incidente probatorio.
In carcere si è recata la psichiatra, che lo segue abitualmente, per concordare le terapie con i sanitari del penitenziario. A Sollicciano il giovane è ristretto in una cella normale.
Inoltre, secondo quanto emerge, Leonardo Viggiano in casa collezionava altre pistole scacciacani, ma tutte col tappo rosso e non modificate come quella sequestrata dai carabinieri e usata per sparare sei colpi - quattro quelli andati a segno - all'ex amico Francesco Collini nel circolo Il Racchio, a San Piero a Ponti di Campi Bisenzio (Firenze). I carabinieri stanno cercando di risalire a chi ha modificato per lui la scacciacani e in che tempi.
Viggiano lavorava nella ditta dei familiari, soprattutto con la madre. La famiglia del 24enne, riporta il legale - che nel pomeriggio ha avuto un lungo colloquio con il padre e la madre di Leonardo Viggiano -, "è profondamente dispiaciuta. I familiari parlano non solo del figlio ma continuamente anche di Francesco Collini che conoscono fin da bambino". I due giovani, come succede sovente, da bambini e poi da ragazzi hanno giocato anche a calcio insieme, e tra le famiglie c'era una frequentazione abituale anche per questo motivo.
Nel 2010 - a 18 anni - Leonardo Viggiano subì un processo per direttissima per spaccio di marjiuana, dove patteggiò la condanna e venne poi rimesso subito in libertà.
Intanto, la famiglia di Francesco Collini ha nominato come proprio legale di fiducia l'avvocato Massimiliano Manzo del foro di Firenze. (ANSA)
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