E' stato catturato nella sua abitazione a Gravina di Catania, in Sicilia, uno degli autori della rapina al Banco Bpm di Figline Valdarno (Firenze), avvenuta lo scorso 11 settembre, che aveva fruttato ai banditi un bottino di 153mila euro.
Il rapinatore aveva tenuto in ostaggio 16 persone rinchiuse in un bagno. I carabinieri della compagnia di Figline Valdarno, in collaborazione con i militari di Gravina di Catania e Giarre (Catania), hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il tribunale di Firenze, Silvia Romeo, nei confronti di un pregiudicato catanese di 40 anni, rintracciato e arrestato nella propria casa.
L'attività d'indagine, coordinata dalla procura di Firenze, ha permesso di raccogliere "gravi, concordanti ed univoci indizi di reità a carico dell'indagato in relazione alla sua materiale partecipazione alla rapina, in concorso con altri due soggetti, verosimilmente corregionali".
In particolare, il 40enne, indagato per rapina pluriaggravata in concorso, secondo quanto ricostruito, è stato identificato come il rapinatore che aveva trattenuto per circa un'ora all'interno dell'istituto di credito, rinchiudendo 16 persone, tra dipendenti della banca e clienti, nel bagno dell'agenzia e obbligando nel frattempo la cassiera ad aprire sia le casseforti che il bancomat per poi rubare circa 153mila euro.
Grazie ai rilievi svolti dal personale della sezione investigazioni scientifiche, i militari hanno identificato l'uomo, il quale aveva lasciato le proprie impronte digitali sia sulla porta del bagno che sulla busta dove erano stati sistemati i soldi presenti nella cassaforte. L'identificazione ha permesso di procedere poi, visti i precedenti penali (anche per rapina in banca) dell'indagato, anche al suo riconoscimento fotografico da parte delle vittime ostaggio della rapina.
I carabinieri di Figline Valdarno, mentre i colleghi di Gravina di Catania hanno portato l'arrestato nel carcere catanese di 'Piazza Lanza', hanno eseguito una perquisizione nell'abitazione di uno dei complici dove hanno sequestrato, tra l'altro, la somma contante di 6.500 ritenuta provento delle illecite attività oggetto di indagine oltre a circa 23 grammi di hashish.
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