Quando la soluzione è peggiore del male, c’è poco da sperare!
Interpretiamo così le infelici conclusioni di Luca Coscioni al seminario “Dalla non autosufficienza alla vita indipendente”, riportate da Quotidiano Sanità il 17 maggio: “creiamo anche in Italia, come in Germania, un’assicurazione obbligatoria finanziata con il metodo contributivo, che interviene in caso di un grave bisogno, protratto nel tempo, di cura e assistenza, oltre che di aiuto nella conduzione domestica”.
Mentre si denuncia l’alto numero di persone non autosufficienti nel nostro Paese, oltre 3 milioni, e il peso di assistenza e cura che grava costantemente sulle famiglie, l’unica soluzione che si propone è una ulteriore picconata al Sistema sanitario nazionale, attraverso la stipula di assicurazioni private!
La favola che i Radicali abbiano a cuore i diritti dei cittadini è proprio finita: è bene che sappiano che la Costituzione garantisce il diritto alle cure per ogni patologia, sia che si possa guarire sia che non si possa guarire, e che non si può fare una questione di durata delle cure se queste servono a migliorare la qualità della vita di un individuo.
E che i cittadini e i lavoratori pagando le tasse sostengono attraverso la fiscalità generale i costi del Servizio sanitario e una quota è destinata anche all’assistenza, per cui non è proprio necessario né auspicabile che i cittadini paghino ulteriori contributi per garantirsi le cure in caso di bisogno grave e prolungato nel tempo.
A fronte di numeri così elevati di persone non autosufficienti e di familiari coinvolti si dovrebbe piuttosto interrogarsi su cosa si possa fare per imporre al Governo nazionale e a quelli Regionali di rispettare il diritto fondamentale alla salute di ogni individuo, su quali provvedimenti si debbano prendere invece che spingere i cittadini progressivamente a curarsi a proprie spese, impoverendo sempre più il servizio pubblico, imponendo ticket, facendo convenzioni con il privato che fanno sì che una prestazione costi più di ticket col pubblico che di costo totale con il privato......azioni tutte che contraddicono la Costituzione, portate avanti dalle nostre istituzioni che la dovrebbero attuare e garantire!
Con quale diritto si propone alle famiglie, spesso abbattute da questa crisi, di tassarsi ancora e ancora per pagare un contributo ulteriore per garantirsi contro la non autosufficienza? Con quale diritto ma anche con quale cuore, con quale superficialità e sfrontatezza....
La salute è un affare, un business, non c’è altro da dire: per molti è così. Non per noi che incontriamo e parliamo con le persone quando sono in queste situazioni di bisogno, che siamo convinti che i soldi ci sono ma vengono usati male, che continueremo a pretendere che i diritti dei cittadini siano rispettati.
Comunicato stampa di ADINA - Associazione per la difesa dei diritti delle persone non autosufficienti
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