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mercoledì, 27 marzo 2013 - 16:35
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Careggi

La Vita e la Morte 'insieme'

L’inspiegabilità della medicina ad un immenso dolore
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Certamente non esistono eventi più sconvolgenti per l’animo umano quali quelli rappresentati dall’inizio di una vita e dalla fine di una vita. E tanto più sconvolgente e piena di angoscia per le famiglie che vivono questa esperienza, è la morte intrauterina del bambino. Di questo tema, cosi doloroso, si è parlato stamane in una conferenza stampa tenutasi presso L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi, presieduta dalla dottoressa Claudia Ravaldi, psichiatra e psicoterapeuta, e dal dottor Alfredo Vannacci, tossicologo e farmacologo presso l’Università degli Studi di Firenze, rispettivamente presidente e vicepresidente di ‘CiaoLapo Onlus’, associazione che si occupa da anni di tutelare la gravidanza a rischio e la salute perinatale, e di dare sostegno psicologico alle famiglie vittime della perdita in gravidanza o dopo il parto. Ogni anno nel mondo muoiono nel ventre delle proprie madri circa 3 milioni di bambini, un tasso di mortalità doppio di quello per AIDS; In Italia 5 gravidanze al giorno esitano con la morte naturale del bambino spesso pochi giorni prima del parto, un numero di vittime pari a quello per incidenti motociclistici. Appare oggi sin troppo chiaro che quasi mai si tratta di casi di malasanità, nonostante spesso la stampa riporti titoli in questo senso e gli organi giudiziari avviino inchieste per scovare presunti colpevoli. La maggior parte delle morti perinatali avvengono in gravidanze che erano considerate a basso rischio; in 1 caso su 4 la causa di morte intrauterina resta inspiegabile: questi bambini cioè nascono perfettamente formati ma la medicina a tutt’oggi non sa darsi una risposta per queste morti. Solo nel 20% dei casi i bambini nati morti appaiono molto più piccoli di quel che dovrebbero essere. Anche se apparentemente non vi è alcun “rimedio” a questa epidemia, la prestigiosa rivista “The Lancet” pubblica questo mese una serie di sei articoli scritti da ricercatori di tutto il mondo dove da un lato si evidenzia come la morte intrauterina sia priorità sanitaria molto spesso ignorata e trascurata e dall’altro si riportano statistiche epidemiologiche, probabili cause, strategie preventive che dimostrano come il tasso di morti intrauterine potrebbe essere notevolmente ridotto adottando metodi relativamente semplici e poco costosi. Tuttavia anche se ad oggi la scienza medica fatica a dare risposte a questa tragedia, così naturale quanto immensamente dolorosa, non bisogna dimenticare l’opera di quanti si prodigano con coraggio e tenacia per proteggere, per quanto possibile, i genitori dalla perdita di un bambino in gravidanza. Per quanti invece sono costretti a vivere questo dramma, il lavoro di CiaoLapo Onlus (e delle altre associazioni nel mondo membri dell’International Stillbirth Alliance) rappresenta una grande consolazione e soprattutto un momento di speranza perché, come campeggia sul sito della associazione, "E’ stata una gravidanza, è stato un parto, è stato ed è un bambino".

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