I magistrati di Siena e Firenze continuano a cercare riscontri sull'autenticità del documento con cui sarebbe stato messo nero su bianco il patto fra Pd e Pdl su alcune questioni senesi, incluse le nomine in Mps. Il pm Antonino Nastasi, che indaga su Rocca Salimbeni, e quelli fiorentini Luca Turco e Giuseppina Mione, che hanno chiesto il rinvio a giudizio di Denis Verdini per la gestione della 'sua' banca, l'ex Credito Cooperativo Fiorentino, nel pomeriggio di ieri hanno ascoltato come persona informata sui fatti il presidente della fondazione Mps, Gabriello Mancini. ''E' stato un incontro tranquillo, c'e' massima collaborazione'', ha detto Mancini al termine del colloquio, durato tre quarti d'ora. Quello con Mancini non e' stato l'unico incontro di oggi. Sempre come persone informate sui fatti, in procura a Firenze i tre magistrati hanno ascoltato l'ex coordinatore provinciale di Siena di Forza Italia Fabrizio Felici, l'ex segretaria del Pd di Siena Elisa Meloni e l'ex componente della deputazione generale della Fondazione Mps Anita Bruni Francesconi. Quest'ultima, considerata vicina al centrodestra, venne nominata nel luglio del 2009, ma poco dopo si dimise adducendo ''motivi personali''. La sua vicenda era stata segnalata ai magistrati dall'ex consigliere regionale del Pdl, ora esponente di Fli, Angelo Pollina, anche lui chiamato a riferire sui rapporti fra Pd e Pdl in Toscana. Nelle settimane scorse, davanti ai tre pm sono sfilati, sempre come persone informate sui fatti, anche l'ex senatore Paolo Amato, ex Pdl, il presidente del consiglio regionale della Toscana Alberto Monaci, Pd, e il segretario toscano dei Democratici, Andrea Manciulli. I magistrati senesi e fiorentini sono alla ricerca di informazioni utili ad appurare se il documento in loro possesso sia autentico: si tratta di un foglio A4 senza timbri ne' intestazioni, con in calce i nomi - ma non le firme - di Verdini e dell'esponente senese del Pd Franco Ceccuzzi, datato 12 novembre 2008. Il testo parla di accordi che riguardano alcune nomine in Mps e diverse amministrazioni locali senesi. Intanto, dagli atti dell'inchiesta senese 'sbuca' una segnalazione dell'Unita' di informazione finanziaria di Bankitalia secondo cui l'ultimo ''rimpatrio'' di fondi effettuato, tramite scudo fiscale, il 19 aprile 2010 dall'ex capo area finanza di Mps Gianluca Baldassarri, in carcere dal 14 febbraio scorso, venne eseguito ''con liquidità e titoli depositati presso Commerzbank International Sa Lussemburgo, ex Dresdner Bank Sa'', cioè la banca con cui Monte dei Paschi concluse l'operazione Santorini. Sempre secondo Bankitalia, Baldassarri ha scudato 17,8 milioni di euro in tre tranche. ''La maggior parte di questi fondi - e' scritto nella relazione - 14,5 milioni, sono stati scudati nel corso del 2009/2010'' e quindi sono presumibilmente riferibili a irregolarità di natura fiscale attribuibili nel quinquennio 2003-2008. Proprio i fondi che i magistrati sospettano siano stati nascosti da Baldassarri e da altri indagati saranno al centro delle verifiche che due pm di Siena svolgeranno domani fra Milano e Lugano.
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