L’inverno mite e piovoso con temperature ben superiori alla media stagionale fanno presagire che le zanzare quest’anno potrebbero trovare nel nostro territorio un habitat migliore rispetto al passato.
Per questo il Comune di Firenze ha deciso di giocare d'anticipo, lanciando già dai prossimi giorni la campagna “ZZzzanzara Tigre, una lotta da vincere insieme”. Per far conoscere e diffondere tra i cittadini i comportamenti “antizanzara” è stato distribuito del manualetto di ‘combattimento biologico’, che sarà diffuso in tutti i luoghi di aggregazione della città come scuole, biblioteche, sedi dei quartieri, centri anziani, sedi Asl. Sono previsti in programma anche una serie di incontri formativi con gli amministratori condominiali considerati elementi fondamentali tra gli addetti ai lavori per portare in concreto le “buone pratiche” nel contesto privato. Anche le batbox, i rifugi per pipistrelli, installate dal Comune, contribuiscono alla diminuzione della zanzara favorendo la presenza del nemico naturale delle zanzare.
«È però importante – sottolinea l’assessore all’ambiente Alessia Bettini - che tutti i cittadini facciano la loro parte mettendo in atto le misure di prevenzione nella propria area privata per non vanificare l’intervento del Comune che interviene in area pubblica».
La novità di quest’anno è che il Comune in collaborazione con l’Università di Firenze ha realizzato il progetto ‘Monitoraggio di culicidi potenziali vettori di malattie’ per individuare, nella dinamica della popolazione di zanzara tigre, la presenza o meno di nuove specie, oltre ad approfondire lo studio sul comportamento delle stesse.
Ma ecco i consigli da seguire per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve:
- eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l’acqua) e moderare le annaffiature;
- impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli oggetti esposti all’aperto;
- verificare periodicamente che le grondaie ed i pozzetti delle acque piovane e le canalette di scorrimento delle acque in eccesso, siano ostruite;
- non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (barattoli, ciotoli per animali, piscine gonfiabili, giochi per bambini, pneumatici) e tenere rovesciato l’annaffiatoio;
- coprire bidoni,secchi; cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o reti zanzariere.
In caso di reazioni alla puntura (arrossamento, gonfiore, prurito) è necessario lavare e disinfettare la zona interessata, non grattarsi, praticare lievi impacchi con ghiaccio (non a contatto con la pelle) applicare crema lenitiva e se necessario una a base di cortisone. Per proteggersi dalle punture, si suggerisce di indossare abiti chiari, mettere zanzariere alle finestre (lotta meccanica) chiudere i finestrini delle auto in sosta, usare prodotti repellenti, evitare i profumi.
Il breve ciclo di vita della zanzara tigre è caratterizzato da quattro fasi. Le uova vengono deposte sulle pareti del contenitore a pelo d’acqua e la schiusa avviene dopo qualche giorno, quando scivolano dentro l’acqua. Le uova deposte a fine autunno riescono a sopravvivere alla basse temperature dell’inverno per poi schiudersi a primavera, grazie alla luce ed al calore. Dalle uova sommerse in acqua fuoriescono le larve, che vivono in acqua, si nutrono di particelle e di altri microrganismi e respirano grazie al sifone. Si allungano progressivamente (da 1 a circa 10mm) fino a trasformarsi in pupa; in questa fase l’insetto compie una completa metamorfosi per poi emergere come adulto. La femmina (con apparato boccale pungitore) vive in media tra i 20 ed i 35 giorni e può deporre varie serie di uova; ogni deposizione comporta un quantitativo tra 50 e100 uova. In piena estate questo ciclo completo può compiersi in soli 7-10 giorni; quindi anche una minima raccolta d’acqua che si mantenga per più di 6 giorni, può trasformarsi in un focolaio di infestazione.
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